Precari, la ricetta di Serafini (Snals): “Reclutamento veloce dalle Gps seguito da percorso di formazione” [INTERVISTA]

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Le è stato rinnovato il mandato di segretaria generale dello Snals-Confsal pochi giorni fa. Vede il ruolo del sindacato come indispensabile per garantire i diritti dei lavoratori della scuola. Ha un’idea precisa su come risolvere il tema del precariato, richiamando la politica al rispetto del Patto per la scuola che è stato firmato dal Governo e le organizzazioni sindacali. Stiamo parlando di Elvira Serafini, la sindacalista dello Snals che intervistata a Orizzonte Scuola fa il punto della situazione sui temi caldi della scuola.

Complimenti per il nuovo mandato come Segretaria generale Snals-Confsal. Non pensa che il rapporto fra il mondo del sindacato e quello dei lavoratori della scuola sia arrivato ai minimi storici negli ultimi anni?

Sono ovviamente molto felice per la conferma del mio mandato. Il Congresso del nostro Sindacato è stata l’occasione tra l’altro per riflettere e confrontarci sui problemi dell’Istruzione e della Ricerca, ma soprattutto per individuare le direttrici politiche lungo le quali trovare soluzioni innovative alle esigenze della comunità scolastica nel rispetto delle tutele del personale. Alla luce delle indicazioni che ci pervengono dal territorio posso affermare che il Sindacato stia riprendendo una nuova forza propulsiva, anche sulla scorta dell’esperienza maturata durante l’emergenza sanitaria. Il Sindacato ha consentito con il suo lavoro quotidiano di coniugare il rispetto dei diritti fondamentali alla salute ed alla sicurezza di alunni e personale con la garanzia del diritto all’apprendimento e della continuità del servizio scolastico e formativo. 

Parliamo di decreto sostegni bis: c’è attesa per conoscere le sorti dei lavoratori precari. Le forze politiche negli ultimi giorni hanno mantenuto un certo riserbo. Riusciranno a mettere da parte le strategie di partito e trovare un punto d’incontro? 

Il Decreto Sostegni bis presenta numerose contraddizioni con il Patto per la Scuola, dalla limitazione all’accesso ai concorsi ordinari per i non idonei alla mancata soluzione dei problemi del precariato con decine di migliaia di cattedre vacanti. Come se non bastasse, il decreto invade con disinvoltura il campo delle relazioni sindacali rivedendo in maniera unilaterale le condizioni dei vincoli di permanenza sulle sedi di servizio. Per lo Snals-Confsal esiste una sola strada percorribile per garantire la copertura tempestiva di cattedre e posti: un reclutamento veloce dalle graduatorie provinciali per le supplenze seguito da un percorso di formazione in servizio gestito da scuole ed Università con esame finale. E’ giunto il momento delle assunzioni di responsabilità. Noi abbiamo le nostre proposte. Siamo disponibili a confrontarci per trovare un punto di incontro. 

Secondo il cronoprogramma del Ministero, le immissioni in ruolo si dovrebbero concludere entro il 31 luglio e soprattutto, le nomine dei supplenti entro il 31 agosto. Si riuscirà a rispettare le scadenze, secondo lei? 

Mancando un sistema di reclutamento veloce come quello da noi più volte richiesto non sarà il cronoprogramma il problema da risolvere. Il personale precario della scuola vive ogni anno, dal termine delle lezioni fino al 31 agosto, il dramma dei licenziamenti e l’attesa di nuove convocazioni. Una situazione insostenibile e divenuta ormai intollerabile! Tra l’altro in molte regioni non sono ancora noti gli esiti della procedura straordinaria per diverse classi di concorso, tra cui quelle rientranti nelle Stem. Potremmo trovarci nell’imbarazzante situazione di immettere in ruolo docenti che sosterranno le prove scritte da domani e sospendere in maniera indefinita coloro che hanno da quasi un anno sostenuto le prove concorsuali. Bisogna quindi rivedere la macchina amministrativa, anche per evitare errori e rettifiche che continuano ad essere registrati per le GPS. Non possono essere scaricati sulle scuole le inefficienze del sistema di costituzione delle graduatorie. 

Non solo precari e assunzioni. C’è una norma nel decreto sostegni bis che vuole i docenti svolgere i corsi di recupero dal 1° settembre senza retribuzione aggiuntiva. Se dovesse passare in Parlamento cosa accadrà? 

Per lo Snals-Confsal vigono le regole contrattuali per le quali l’orario di servizio è correlato al calendario delle lezioni. Esistono poi gli obblighi relativi alle attività collegiali e di programmazione. Oltre tali obblighi non si può andare. Solo il Contratto può rivedere il tempo di lavoro del personale. Se così non sarà ci prepareremo ad una dura battaglia senza escludere alcuna opzione. 

A quanto pare l’organico covid sarà confermato il prossimo anno scolastico. Cos’altro risulta indispensabile per ripartire dal primo settembre? 

Molte cose! E sono quelle che ripetiamo da più di un anno. Non basta assicurare le condizioni di sicurezza all’interno delle scuole. Cosa che le istituzioni scolastiche hanno garantito con grande impiego di energia e passione. La pandemia non ha esaurito purtroppo i suoi effetti e i recenti dati epidemiologici ce lo confermano. Bisogna porre mano ad una rivitalizzazione dei servizi territoriali di cure e assistenza alle persone, al radicale mutamento del sistema dei trasporti e all’introduzione della medicina scolastica. Senza tali interventi il lavoro delle scuole rischia di non produrre effetti di sistema con gravi pregiudizi per la continuità del servizio. 

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