Precari, la mancata assunzione in ruolo di quelli “storici” costa cara allo Stato italiano: il Governo apre al maxi-indennizzo di 40.000 euro. Anief prevede un boom di ricorsi

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Sull’abuso dei contratti a termine nella scuola, l’Unione europea continua a pressare il Governo italiano, già sotto procedura d’infrazione dal 2019: per evitare di essere pesantemente multato, il nostro Esecutivo ha di recente deciso fornire una risposta più adeguato per via della mancata applicazione della Direttiva 70/1999, decidendo infatti di raddoppiare per legge gli indennizzi ai supplenti danneggiati arrivando a risarcimenti pari a 24 stipendi che corrispondono a quasi 40.000 euro.

Il sindacato Anief ha calcolato che la spesa per le casse dello Stato potrebbe essere notevole, perché sono circa 400 mila i precari della scuola interessati al maxi risarcimento.

“Si tratta – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di insegnanti e lavoratori Ata che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio nella scuola: possono ricorrere con legali Anief gratuitamente, al fine di produrre domanda di risarcimento specifica per abuso del contratto a termine e nel contempo per mancata applicazione di scatti anzianità, sottrazione delle ferie non godute e della Carta del docente, oltre che per rivendicare il salario accessorio, la formazione e i permessi retribuiti. Sono diritti sacrosanti che sempre l’Unione europea, come pure in diverse sentenze nazionali, i giudici hanno accordato alla fascia di lavoratori, i supplenti, che chi governa la scuola vorrebbe mantenere in un illegittimo stato di inferiorità contrattuale”.

“La piena la validità dei ricorsi prodotti dall’Anief, sempre a tutela dei lavoratori della scuola, è un dato di fatto – commenta ancora il leader Marcello Pacifico – : si tratta di cause giudiziarie che vanno dal recupero delle ferie non fruite e mai pagate, come pure di ‘Rpd e Cia’, voci non presenti negli stipendi di insegnanti e personale Ata che hanno stipulato contratti di tipo breve e saltuario: dalle ricostruzioni di carriera che non tengono conto ai periodi pre-ruolo alla dalla Carta del docente non assegnata al personale precario. Attraverso, quindi, i nostri ricorsi specifici ritagliati in base alle singole esigenze del dipendente della scuola si arriva quindi a rimborsi e risarcimenti equi e spesso anche molto rilevanti”.

Riguardo specificatamente il passaggio dell’indennizzo massimo da 12 a 24 stipendi, Anief ricorda che adesso si aprono di fatto le porte per il risarcimento danni a favore di circa 400mila precari con più di tre anni di servizio: “grazie all’azione vincente del nostro sindacato, ogni dipendente della scuola che si trova in questa situazione, quindi con oltre 36 mesi di servizio da supplenze alle spalle, ha la possibilità concreta di recuperare fino a 24 buste paga”, conclude il presidente Anief Marcello Pacifico.

I frutti dell’azione legale dell’Anief sono evidenti: l’Ufficio Studi del sindacato autonomo ha calcolato che nei mesi di luglio e agosto 2024 è di 1 milione e 564 mila euro la somma dei risarcimenti a favore dei docenti e del personale Ata, che portano a circa 9 milioni e 600 mila euro le somme complessive recuperate a favore del personale scolastico da gennaio scorso, frutto di circa 4 mila cause portate avanti e vinte in svariati Tribunali d’Italia.

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