Precari, la Lega spinge per il PAS. Sasso: “Chiederò incontro al Ministro Bianchi”. Pittoni ha già pronto l’emendamento

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La Lega punta dritto all’abilitazione per i docenti precari. Dopo la mancata stabilizzazione di migliaia di insegnanti presenti in seconda fascia Gps, il Carroccio ci riprova proponendo di riattivare i PAS.

Nel corso del suo intervento su Orizzonte Scuola Tv del 30 agosto, il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso annuncia che proporrà al Ministro di puntare sull’attivazione di un nuovo PAS.

La Lega aveva previsto un piano di stabilizzazione dei precari con oltre 36 mesi di servizio“, dice il deputato leghista che prosegue: “Purtroppo non è stato possibile a causa dell’ostruzione di M5S e Pd”.

Poi annuncia: “Nei prossimi giorni chiederò un incontro monotematico al Ministro Bianchi sul PAS, visto che tutti dicono che tutti devono essere assunti con abilitazione, allora facciamogliela prendere l’abilitazione“.

Poi poco importa se ci sono docenti con 10-15 anni di insegnamenti alle spalle”, aggiunge Sasso.

“Con un Pas quindi si potrà avere l’abilitazione e si potrà di conseguenza essere assunti“, ha aggiunto il sottosegretario Sasso.

Anche il responsabile scuola della Lega, Mario Pittoni, spinge l’acceleratore sui percorsi abilitanti: “Prosegue la trattativa per il riconoscimento del diritto per i docenti di accedere a percorsi formativi abilitanti (PAS), come da normativa europea“.

Inoltre, il senatore leghista, che propone un emendamento ad hoc in cui “chiediamo anche che chi vanta tre anni di esperienza nel sostegno a ragazzi con difficoltà, possa accedere direttamente ai corsi di specializzazione”.

Pittoni sottolinea che “entrambe le operazioni non comportano costi aggiuntivi per lo Stato” e che “all’incontro dei giorni scorsi con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ne seguiranno presto altri con esponenti dei partiti e del fronte sindacale, con cui il dialogo è già avviato da settimane“, conclude Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura al Senato.

Ricordiamo che il problema legato all’abilitazione dei precari è legato a doppio filo alle immissioni in ruolo. E con il decreto sostegni bis si è confermato in effetti il tutto, dato che si prevede l’assunzione straordinaria dei precari di prima fascia GPS, ovvero coloro i quali sono in possesso dell’abilitazione, lasciando fuori i colleghi di seconda fascia. Questi ultimi, tuttavia, non hanno avuto la possibilità di abilitarsi perché lo Stato non attiva percorsi di abilitazione da 8 anni. Senza contare che il concorso straordinario per l’abilitazione non è mai partito.

Questa la bozza della norma attualmente al vaglio di ministri, forze politiche e sindacati:

EMENDAMENTO LEGA

(Percorsi abilitanti speciali per docenti e insegnanti tecnico-pratici nella scuola secondaria e Corsi di specializzazione per l’insegnamento di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado)

Art.1 – All’articolo 15 del decreto legislativo13 aprile 2017, n.59, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, le parole: «relativa all’insegnamento è» sono sostituite dalle seguenti: «costituisce requisito prioritario per l’insegnamento in tutte le scuole ed istituzioni del sistema pubblico di istruzione e formazione, conseguentemente risulta titolo»;

b) il comma 6 è abrogato;

c) è aggiunto, in fine, il seguente comma:

«6-bis. In sede di prima applicazione della presente disposizione e nelle more dell’espletamento dei concorsi ordinari di cui all’articolo 2 nonché dei percorsi accademici ordinari finalizzati al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, sono istituiti nelle università e nelle istituzioni AFAM percorsi annuali di specializzazione finalizzati al rilascio dell’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria. I suddetti corsi sono riservati, senza l’espletamento di alcuna procedura selettiva, a tutti coloro che abbiano prestato almeno tre anni di servizio anche non continuativi nelle scuole del sistema pubblico italiano di istruzione e formazione, ivi compresi i docenti del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), purché gli insegnamenti svolti siano ricompresi nelle classi di concorso previste dalle disposizioni vigenti e che siano in possesso di idoneo titolo di studio, nonché a tutti coloro che siano risultati idonei in precedenti procedure selettive per l’accesso a corsi di specializzazione all’insegnamento nella scuola secondaria; i percorsi di specializzazione sono altresì riservati a tutto il personale docente in servizio nelle scuole statali con contratto a tempo indeterminato e in possesso dei requisiti di accesso previsti per la classe di concorso prescelta e ai dottori e dottorandi di ricerca che siano inseriti nella seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e siano in possesso, oltre che dell’idoneo titolo di studio, anche dei 24CFU/CFA previsti dal presente decreto. Qualora il numero dei candidati sia eccedente rispetto alla programmazione delle attività didattiche delle università o delle istituzioni AFAM, il Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca, determina, con proprio provvedimento, la ripartizione, a domanda, dei candidati tra le varie sedi accademiche di tutto il territorio nazionale o, in via alternativa, lo svolgimento dei corsi in annualità diverse, ripartendo i contingenti dei candidati secondo criteri che rispettino l’esperienza lavorativa specifica e il merito».

Art.2. All’articolo 16 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 6 è abrogato;

b) è aggiunto, in fine, il seguente comma:

«6-bis. In sede di prima applicazione della presente disposizione, il corso di specializzazione per l’insegnamento su posti di sostegno nelle scuole del sistema pubblico di istruzione di ogni ordine e grado è riservato, senza l’espletamento di alcuna procedura selettiva, a tutti coloro, ivi compresi i docenti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio anche non continuativi su posto di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado del sistema pubblico italiano di istruzione e formazione e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento o, comunque, dei requisiti richiesti per partecipare alle selezioni ordinarie per l’ammissione ai corsi di specializzazione per l’insegnamento di sostegno, nonché a tutti coloro che siano risultati idonei in precedenti procedure selettive per l’accesso ai corsi di specializzazione per l’insegnamento di sostegno. Qualora il numero dei candidati sia eccedente rispetto alla programmazione delle attività didattiche delle università o delle istituzioni AFAM, il Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca, determina, con proprio provvedimento, la ripartizione, a domanda, dei candidati tra le varie sedi accademiche di tutto il territorio nazionale o, in via alternativa, lo svolgimento dei corsi in annualità diverse, ripartendo i contingenti dei candidati secondo criteri che rispettino l’esperienza lavorativa specifica e il merito».

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