Precari, è boom fra docenti e ATA: 285 mila, la maggiore fetta della PA. Scende il numero di personale di ruolo. I dati Aran

L’ultimo rapporto Aran mostra numeri piuttosto chiari in merito al precariato nel settore scuola: dei 301.026 lavoratori contrattualizzati nella PA, al comparto istruzione e ricerca si contano 285.993, ovvero 294.385 tra docenti e ATA della scuola.
Il rapporto, come spiegato in un precedente articolo che si concentrava sui numeri delle retribuzioni, che si basa ai numeri del 2022, mostra come sul numero totale di supplenti, uno su tre, più della metà, sono su posti di sostegno (117.420), a fronte di 88.867 insegnanti assunti in organico di diritto, ovvero sul 57% dei posti dell’organico assegnati in deroga per questioni di finanza pubblica.
Numeri elevati anche per gli ATA, con 52.041 contratti al 30 giugno e al 31 agosto.
Calano i contratti a tempo determinato nella scuola
Il rapporto mostra inoltre che il personale di ruolo è passato da 1.059.285 unità nel 2001 a 916.122 unità nel 2022, evidenziando un calo notevole di personale a tempo indeterminato a fronte di un aumento del precariato.
Complessivamente il numero dei precari utilizzato per l’ordinario funzionamento delle scuole rappresentava il 24% del personale a cui lo Stato nega una progressione di carriera (scatti di anzianità) poi “raffreddata” dopo il ruolo nelle ricostruzioni di carriera, la monetizzazione delle ferie non godute, la stabilizzazione come nel lavoro privato. Soltanto di recente, ha riconosciuto il risarcimento per abuso dei contratti dopo 36 mesi di servizio fino a 24 mensilità ma se riconosciuto da un giudice (DL 131/24).
Ai supplenti brevi e saltuari, qui non conteggiati, era negata anche la voce del salario accessorio (retribuzione professionale docenti e contributo individuale accessorio Ata), come già ricordato dall’Anief.