Precari, Di Patre (Gilda): “A settembre saranno pochi ad essere assunti. Il Patto per l’Istruzione? Un contenitore vuoto. La scuola è sempre la Cenerentola” [INTERVISTA]
Intervista a Maria Domenica Di Patre, vice coordinatrice del sindacato Gilda degli insegnanti, che commenta il no del sindacato al Patto per l’Istruzione e alle misure previste dal prossimo decreto sostegni bis.
Patto per l’Istruzione e Decreto sostegni bis, due strumenti legati sotto molti aspetti ma che sembrano invece andare in direzioni opposte: il primo dovrebbe essere la cornice entro cui muoversi con i sindacati per arrivare a soluzioni vantaggiose per i lavoratori e l’altro il primo strumento legislativo per concretizzare molte delle azioni presenti sul Patto. Eppure, anche se manca il testo definitivo dei sostegni, si evince che ci si è spostati su altri terreni. Lo hanno evidenziato le organizzazioni sindacali nei giorni scorsi. Lo evidenzia anche la Gilda, unico sindacato a non condividere veramente nemmeno il “Patto per l’istruzione”, tanto da non firmarlo per niente.
Per questo motivo abbiamo ascoltato Maria Domenica Di Patre, vice coordinatrice del sindacato Gilda degli insegnanti.
Il sindacato CGS, di cui fa parte la Gilda, non ha firmato il Patto per l’istruzione. Può spiegarci il motivo?
Diciamo subito che non ci piacciano gli approcci che si stanno avendo con il sindacato in generale, perchè eravamo abituati ad un dialogo. Invece adesso alle riunioni arrivano con i documenti già pronti. Il patto, a nostro modo di vedere le cose, doveva essere l’ultimo passo dopo i tavoli tecnici. Invece siamo stati convocati per questo testo, quasi all’ultimo minuto. Eppure il Ministro Bianchi, nel corso del primo incontro che ebbe con noi sindacati, disse chiaramente che avrebbe fatto dei tavoli tecnici, fra cui quello sul precariato e la mobilità. Anche sugli organici, avremmo voluto una soluzione che potesse eliminare le classi pollaio. Con la pandemia poteva essere il momento giusto per intervenire. Alla fine di tutto non abbiamo firmato perché il patto per la scuola è un contenitore vuoto. Non ci andava di accettare tutte queste parole che mancano di proposte vere. Non ci piace questo metodo. Non abbiamo firmato nemmeno i protocolli per la sicurezza della maturità per lo stesso motivo perché erano identici a quelli dello scorso anno.
Ancora non abbiamo un testo in GU, però il decreto bis, specialmente per quanto riguarda il reclutamento precari, sembra trovare una soluzione che non piace a nessuno. Neanche alla Gilda?
Sul precariato è da un paio di anni che c’è stallo. Nel 2019 abbiamo firmato un accordo con Conte e Bussetti. Oggi siamo al punto di partenza ancora. Il prossimo anno non ci saranno 70 mila docenti precari assunti, al massimo 35-40 mila. Quindi grosso modo si compenseranno i pensionamenti. Con questo sistema delineato dal decreto sostegni bis s’immettono in ruolo dalle graduatorie dei concorsi e pochi precari storici. Questi saranno presi dalle Gps che sono le graduatorie degli abilitati. Peccato però che questi sono pochissimi.
Quindi?
Bisogna portare tutti quelli che hanno almeno tre anni di servizio alla stabilizzazione per titoli e servizi. Se la nostra richiesta verrà accolta, ovvero un’assunzione per titoli e servizi dei docenti che hanno almeno tre anni di servizio, a cui segue un anno di prova e formazione, al termine del quale un esame finale, allora forse potrebbe essere il primo passo. Così come è strutturato adesso, non si può essere soddisfatti. Peraltro si tratta di una situazione che viola la legge europea che prevede la stabilizzazione dei precari dopo i 3 anni.
C’è un altro aspetto del decreto che la rende perplessa, sempre sul precariato?
Un altro punto che mi vede contraria è quello relativo al fatto che se tu superi un concorso va bene, se invece non lo superi non puoi partecipare al concorso successivo. Per me si tratta di una follia. E’ incostituzionale. E non ne comprendo la ragione.
Sui concorsi ordinari, invece, cosa ne pensa?
La semplificazione dei concorsi ordinari dipende da come la faranno realmente. Sappiamo che ci saranno i quiz. Ma è bene capire bene. Uno dei problemi principali dei concorsi è quello dei commissari, che non vengono pagati e non esonerati dal servizio.
Ci sarebbe poi una “invasione di campo” per quanto riguarda la mobilità, con il passaggio del vincolo da 5 a 3 anni….
Abbiamo sempre lavorato con la mobilità per contratto. Concordo: c’è una invasione di campo. In questo modo si toglie alle parti sociali il loro ruolo. Noi sindacati possiamo aiutare a far capire quale possa essere la soluzione giusta. Il passaggio da cinque a tre anni di blocco non mi convince. Adesso il vincolo triennale è anche per qualsiasi movimento, non solo su scuola. Quindi non siamo d’accordo.
Quindi pensate che anche per il rinnovo del contratto il Patto, così come è scritto, non possa garantire un risultato soddisfacente?
Assolutamente no. Le risorse messe per la scuola sono ridicole, circa 80 euro lordi di aumento, e dunque avremo ancora gli stipendi più bassi d’Europa, per quanto riguarda il personale scolastico. La scuola in che senso è al centro del Paese, come dice spesso il Ministro Bianchi? Secondo me invece la scuola è la Cenerentola, visto le poche risorse che ha sempre a disposizione. C’è tanto su cui intervenire sul contratto, non solo la parte economica, c’è la parte normativa dei permessi, delle ferie. Noi siamo pronti per discutere del contratto, già scaduto ricordiamo. Ma non siamo pronti ad accettare tutte le invasioni di campo.