Potere d’acquisto stipendi in Italia: il più basso tra le grandi economie OCSE. I dati Eurostat

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Uno studio condotto dall’Eurostat ha esaminato il potere d’acquisto nei Paesi europei nel 2023, con un focus sugli stipendi reali. I dati evidenziano come l’Italia si posizioni agli ultimi posti tra le grandi economie dell’OCSE.

Il metodo di valutazione del potere d’acquisto

L’analisi dell’Eurostat si basa sul Purchasing Power Standard (PPS), un’unità di misura artificiale che consente di confrontare il valore reale dei redditi tra diversi Paesi, neutralizzando le differenze di prezzo.

Il PPS rappresenta una sorta di moneta virtuale, con la quale, in teoria, si potrebbe acquistare la stessa quantità di beni e servizi in ogni nazione. Tuttavia, poiché il costo della vita varia da un Paese all’altro, anche la quantità di valuta locale necessaria per acquistare gli stessi prodotti risulta differente.

L’indicatore si ottiene dividendo un aggregato economico nazionale per il relativo valore di parità di potere d’acquisto (PPP). Di conseguenza, il PPP può essere interpretato come il tasso di cambio tra il PPS e l’euro, rendendo possibile un confronto uniforme tra i redditi reali dei diversi Stati.

Italia agli ultimi posti tra le economie simili

Confrontando l’Italia con Francia, Germania e Spagna, emerge che il nostro Paese registra stipendi più bassi a parità di costo della vita. Secondo gli economisti, nel 2023 il reddito netto medio di un single senza figli nell’Unione Europea è stato pari a 27.500 PPS, mentre in Italia si è fermato a 24.000 PPS, segnando un divario del 15% rispetto alla media europea.

Redditi, costo della vita e livello tassazione

L’ampio scarto tra stipendi e spese quotidiane sottolinea una condizione di scarso potere d’acquisto, in cui i salari risultano meno competitivi rispetto ai prezzi di beni e servizi.

Sotto accusa anche il livello di tassazione. Secondo il dossier, infatti, in Italia un aumento dello stipendio lordo può persino tradursi in una riduzione del reddito netto, evidenziando il peso del sistema fiscale sulla capacità di spesa dei lavoratori.

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