Posti letto per universitari, dal Mur 187 milioni di euro. Per gli studenti non basta: “Sono 830.000 gli studenti fuorisede”

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“Con ulteriori 187 milioni è stato rifinanziato il quinto bando della legge 338/2000 per la realizzazione di strutture universitarie. Sarà così possibile procedere con lo scorrimento della graduatoria e ammettere a cofinanziamento statale nuovi alloggi per gli studenti”: lo scrive in una nota il Mur.

Le nuove risorse vanno ad aggiungersi ai circa 500 milioni già assegnati grazie ai quali è stato reso possibile realizzare alloggi e residenze, ma anche alla manutenzione straordinaria, al recupero, alla ristrutturazione edilizia e urbanistica di strutture universitarie. Il bando, firmato dal ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, finanzia inoltre progetti di efficientamento energetico, di demolizione e ricostruzione, trasformazione, ampliamento o completamento di immobili esistenti, nonché l’acquisto di edifici da adibire a strutture residenziali universitarie.

Per questi interventi è previsto un cofinanziamento da parte dello Stato fino al 75% del costo totale.

Gli alloggi realizzati saranno destinati anche agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi secondo le modalità previste dal bando.

UDU: “Bene, ma non basta. 830.000 gli studenti fuorisede”

“Le tempistiche sono troppo lunghe: il V bando è stato chiuso a marzo 2022 e ancora non c’è stata la copertura finanziaria di tutti gli interventi” – dichiara Damiano Di Giovanni dell’UDU – “Si tratta di uno scorrimento dovuto, i 483 milioni già finanziati di cui parla il Ministero sarebbero sufficienti a realizzare soltanto 5.400 posti letto in quattro anni, spalmati dal 2023 al 2026, numero totalmente insufficiente a fronte degli 830.000 studenti fuorisede”.

I nuovi 183 milioni aggiungeranno al massimo altri 2.000 posti letto.

L’Unione degli Universitari, già l’anno scorso, sosteneva che servisse un piano triennale di 3 miliardi di euro che rispondesse subito all’emergenza: due miliardi per la realizzazione di nuovi posti letto effettivi, che all’incirca avrebbe portato ad aumento di 30.000 posti; un miliardo per la manutenzione di quello che già esiste, per il rinnovamento di almeno 20.000 posti letto.

Continua Di Giovanni: “Di questo passo ci vorranno quasi 10 anni per far fronte all’emergenza abitativa. Non si risponderà davvero alla crisi abitativa, senza investimenti significativi, il Ministero doveva impegnarsi a realizzare davvero residenze universitarie pubbliche, inserite dentro il sistema di diritto allo studio” – e conclude – “Servono fondi strutturali per il funzionamento delle residenze universitarie esistenti e per la creazione dei nuovi posti letto. Non c’è nulla da festeggiare purtroppo, perché nulla di tutto questo è avvenuto, mentre il Governo continua ad essere insopportabilmente in ritardo.”

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