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Popolazioni indigene nel mondo: un’Uda per parlarne in una secondaria di I grado

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Il 9 agosto di ogni anno si commemora la Giornata internazionale delle popolazioni indigene nel mondo voluta fortemente dalle Nazioni Unite (ONU) per promuovere e difendere i diritti della popolazione indigena del mondo. Conosciuta, forse con maggiore frequenza, anche come “Giornata Tribale Mondiale”, questo caso individua anche i frutti e i contributi che le popolazioni indigene determinano nelle comunità dove si stazionano o dove ancora vivono la loro peculiarità antropologica per migliorare le questioni mondiali come, ad esempio, la protezione e la difesa dell’ambiente.

L’ONU e la Giornata internazionale delle popolazioni indigene nel mondo

Era il dicembre del 1994, quando, con grande lungimiranza e anche coraggio politico, l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha deciso che la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo dovesse essere celebrata il 9 agosto di ogni anno. La data è stata scelta per ricordare, in maniera definitiva e incontrovertibile, la prima riunione del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle popolazioni indigene della Sottocommissione per la promozione e la protezione dei diritti umani che aveva avuto luogo a Ginevra nel 1982.

L’istituzione di questa Giornata fu necessaria, poiché in tutto il mondo le popolazioni indigene sono spesso tra i gruppi etnici più poveri della società. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, gli indigeni costituiscono meno del 6 % della popolazione mondiale, ma rappresentano il 16 % dei più poveri esseri viventi della terra.

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni

A maggior supporto di questa scelta viene adottata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite “La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni”, abbreviata con l’acronimo UNDRIP. Si tratta di un importante strumento mondiale voluto con forza e determinazione il 13 settembre 2007, più di un decennio dopo l’istituzione della “Giornata internazionale delle popolazioni indigene nel mondo”, per sancire (secondo quanto previsto dall’articolo 43 della dichiarazione, i diritti che “costituiscono gli standard minimi per la sopravvivenza, la dignità e benessere dei popoli indigeni del mondo”. La Dichiarazione sostiene i diritti collettivi che potrebbero non essere previsti, come invece dovrebbero, in altre carte dei diritti umani che enfatizzano i diritti individuali e salvaguarda anche i diritti individuali delle popolazioni indigene. La Dichiarazione è il frutto giuridico e antropologico di quasi 25 anni di decisioni adottate da parte degli Stati membri delle Nazioni Unite e da numerosi gruppi indigeni che, nel loro piccolo, non hanno mai permesso che la loro identità fosse calpestata.

L’articolo 46 della “Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni”

Il primo dei 46 articoli de “La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni” recita che “I popoli indigeni hanno diritto al pieno godimento, come collettivo o come individui, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali come riconosciuti nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (4) e il diritto internazionale sui diritti umani”.

La “Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni” prosegue nel suo importante ruolo ovvero quello di garantire i diritti dei popoli indigeni di godere e mettere in pratica le loro culture e i loro costumi, le loro religioni e le loro lingue, e di estendere e fortificare le loro economie e le loro istituzioni sociali e politiche.

I popoli indigeni hanno il diritto di essere liberi da discriminazioni e il diritto a una nazionalità.

Il diritto dei popoli indigeni all’autodeterminazione nella “Dichiarazione”

L’articolo 3 de “La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni” riconosce il diritto dei popoli indigeni all’autodeterminazione, e recita, nello specifico, che i popoli indigeni hanno il compito “di determinare liberamente il loro status politico e perseguire liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.

Il diritto dei popoli indigeni “all’autonomia o all’autogoverno

Mentre, l’articolo 4 afferma il diritto dei popoli indigeni “all’autonomia o all’autogoverno nelle questioni relative ai loro affari interni e locali” e l’articolo 5 difende il loro diritto “di mantenere e rafforzare le loro distinte istituzioni politiche, giuridiche, economiche, sociali e culturali”. L’articolo 26 afferma che “I popoli indigeni hanno diritto alle terre, ai territori e alle risorse che hanno abitualmente posseduto, occupato o altrimenti utilizzato o acquisito” e ordina agli Stati di individuare secondo la legge questi territori ben specifici.

La Dichiarazione non prevale sui diritti dei popoli indigeni contenuti nei loro trattati e nei rispettivi accordi con i singoli stati

La Dichiarazione non prevale sui diritti dei popoli indigeni contenuti nei loro trattati e nei rispettivi accordi con i singoli stati e impone a questi particolari Stati interessati, più di altri, dal fenomeno di osservare e far rispettare gli accordi e le dichiarazioni internazionali oltre a quelli, eventualmente intervenuti, tra i singoli Stati e le rispettive comunità.

Valorizzare le differenze

È necessario, indispensabile e prioritario costruire coscienze civiche in grado di guardare alle identità dei popoli con attenzione e rispetto. Volare oltre lo steccato dell’indifferenza per vincere i timori, i pregiudizi, il pericoloso razzismo che si sta diffondendo in molte realtà e che mortifica decenni di impegni civici. Come iniziare? Quali scelte intraprendere? Abbiamo pensato che la valorizzazione delle feste tipiche possa essere un nobile e interessante punto di partenza. Così come hanno fatto i docenti, e dunque gli alunni e i genitori, dell’Istituto Comprensivo Statale “Marco Polo” di Fabriano (AN) diretto con magistrale competenza e con particolare attenzione alle scelte metodologiche e didattiche dal dirigente scolastico Dott.ssa Aurelia Brita, che hanno realizzato un interessante percorso lungo il crinale dell’inclusione, dell’integrazione, dello sviluppo di una coscienza civica adeguata al tempo storico.

 UDA SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO ANNO 3 -La festa dei popoli

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