Popolazione italiana: saldo complessivo meno 0,08% rispetto al 2022, età media 46,9. L’8,5% è straniero. Dati per Regione

L’Istat ha pubblicato Censimento della popolazione: dati regionali, anno 2023. Nel 2023 la popolazione italiana ha evidenziato tendenze differenziate a livello regionale, ma con un quadro complessivamente statico o leggermente decrescente. La somma delle variazioni registrate mostra un saldo totale medio nazionale pari -25.971, a conferma di una popolazione sostanzialmente stabile, ma con segnali di contrazione diffusi in numerose aree del Paese.
Saldo naturale negativo in tutte le regioni
In tutte le regioni italiane, il saldo naturale della popolazione risulta negativo, con un numero di decessi che continua a superare quello delle nascite. Si tratta di una dinamica ormai consolidata che aggrava il fenomeno della denatalità, con effetti visibili in regioni come la Liguria, il Molise, la Basilicata e l’Umbria, dove il tasso di invecchiamento è particolarmente accentuato.
Età media in progressivo aumento
L’età media nazionale si attesta a 46,9 anni, con punte più alte in regioni come la Liguria (49,5 anni), la Sardegna (48,8) e l’Umbria (48,2). Le regioni più giovani, come la Campania (44,2) e il Trentino-Alto Adige (circa 44,7), mostrano una struttura per età relativamente più equilibrata, anche se anch’esse seguono la tendenza generale all’invecchiamento.
La componente straniera: un fattore compensativo
Gli stranieri censiti in Italia rappresentano in media l’8,5% della popolazione residente, con variazioni significative tra le regioni. In Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana la presenza straniera supera l’11%, mentre in regioni come la Sardegna, la Sicilia e la Basilicata resta inferiore al 5%. Questa componente rappresenta una risorsa demografica importante, in grado di attenuare gli effetti della denatalità e della diminuzione della popolazione residente italiana.
Elaborazione OrizzoneScuola su dati Istat