PNRR, Manzi (PD): “Governo non risponde su attivazione posti asili nido, chiediamo trasparenza”

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“Al di là dei proclami e del bando nidi che non è sufficiente, il governo non risponde e non dà alcuna informazione sullo stato di attuazione dei bandi sugli asili nido: quanti e quali sono i posti effettivamente attivati grazie al PNRR?”

Lo chiede Irene Manzi, responsabile scuola del Pd, nell’aula della Camera durante la replica al governo sull’ interrogazione del Pd in merito all’attuazione del piano nidi e alla trasparenza dei dati.

Ad oggi – prosegue la dem – l’unica notizia certa è che ad oggi gli obiettivi sono stati pesantemente ridimensionati rispetto al piano iniziale, passando da 264 mila a 150 mila. Perché non abbiamo dati chiari e trasparenti sull’attuazione del PNRR sugli asili? Un allarme lanciato da Francesco Giavazzi sulle pagine del Corriere della Sera, ma anche dalla Fondazione Agnelli”.

Manzi incalza dicendo che “mancano i dati chiari sulle risorse assegnate e la spesa sostenuta per ogni singolo progetto. I dati pubblicati non consentono di conoscere quanti posti sono stati attivati e, soprattutto, dove. Uno degli obiettivi principali è colmare i divari territoriali ma se non sappiamo dove sono stati attivati come possiamo capire se si è riusciti a intervenire dove c’è davvero carenza di questo servizio educativo”.

Il nuovo piano nidi tanto sbandierato attiverà solo 27 mila posti. Siamo ancora lontanissimi dal target europeo”, ha aggiunto Manzi.

Oltre l’interesse proclamato per la tutela delle famiglie non ci sono interventi concreti. Mancano misure perequative nell’attivazione dei posti. C’è un problema di costi che il governo trascura completamente; laddove i nidi ci sono le rette sono molto costose. La sfida -sottolinea- è anche garantire la progressiva gratuitaà del servizio: un tema di cui il governo non parla mai, bocciando ogni proposta dell’opposizione”.

Il governo renda trasparenti i dati, perché la conoscenza è il modo migliore per capire l’efficienza di un investimento. E dica dove troverà le risorse per aiutare i Comuni a gestire i servizi assumendo educatori ed operatori e impedendo che dove si riusciranno ad attivare i posti, i nidi rimangano vuoti per assenza di personale. Siamo lontani dallo spirito della legge di bilancio del governo Draghi che aumentò il fondo di solidarietà comunale per raggiungere il 33%. Siamo lontani da un serio piano di investimenti che -a fianco delle strutture- pensi alle risorse per la gestione, ai fondi per ridurre i costi a carico delle famiglie”.

Il ministro Fitto ieri ha dichiarato che non ci saranno tagli ai comuni per le politiche sociali. Ci dispiace dire che non ci crediamo perché la storia di questo governo fino ad oggi dice che le risorse sono state sempre recuperate a danno dei servizi per i minori e i più fragili”, conclude Manzi.

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