Più soldi e valorizzazione del personale, lo scrive il Ministro Valditara nell’Atto di indirizzo. Anief: intenzioni ottime, realtà diversa

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Assegnare ai docenti “un riconoscimento economico legato alla complessità del ruolo” e procedere per la “valorizzazione del personale della scuola”: l’importante impegno è presente nella versione definitiva dell’Atto di indirizzo approvato dai vari ministeri del Governo Meloni e firmato dal titolare dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con all’interno la recente integrazione dei 300 milioni (da destinare anche al personale Ata) inizialmente destinati a finanziare altro.

Assegnare ai docenti “un riconoscimento economico legato alla complessità del ruolo” e procedere per la “valorizzazione del personale della scuola”: l’importante impegno è presente nella versione definitiva dell’Atto di indirizzo approvato dai vari ministeri del Governo Meloni e firmato dal titolare dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con all’interno la recente integrazione dei 300 milioni (da destinare anche al personale Ata) inizialmente destinati a finanziare altro. Il punto 10 del documento “Valorizzare il sistema nazionale di istruzione e i suoi attori”, si concentra su alcuni temi ma senza dubbio quello del riconoscimento economico balza agli occhi e si legge che“in linea con quanto già definito con la chiusura della parte economica del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto scuola, il Ministero intende proseguire nella strada di un adeguato riconoscimento economico al corpo docente”. Dunque, l’idea è quella di trovare altre risorse in vista del prossimo contratto scuola 2022/2025 per aumentare lo stipendio degli insegnanti, sintetizza Orizzonte Scuola.

“Le intenzioni sono ottime – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, solo che se rimaniamo alla mera realtà ad oggi c’è solo l’integrazione dell’atto di indirizzo del CCNL 2019/2022, che prevede la disponibilità di ulteriori 300 milioni di euro circa, stanziati dalla legge di bilancio 2022: certamente, lo spostamento della somma dal Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativaall’incremento della componente fissa della retribuzione del personale della scuola, è un fatto positivo. Ma non può bastare. Come non può bastare l’assegnazione di 37,5 milioni al personale Ata, che si ritrovano i livelli professionali bloccati da mezzo secolo. Assegnare ulteriori 20-25 euro lordi a lavoratore, oltre ai 100 di fine 2022, deve essere solo l’inizio. Senza dimenticare che mancano anche i 56 milioni per finanziare le progressioni economiche (rispettivamente 700 e 1.250 euro previsti dal Contratto ma mai stanziate) che si vorrebbero persino abolire. E dove sono le risorse aggiuntive la figura professionale del Dsga che continuerà a essere trattata quale quella del ‘segretario’?”.

“La verità – continua Pacifico – è che servono almeno 6 miliardi di euro per pagare l’indennità di vacanza contrattuale piena, che copra fino al 15 per cento di aumento di inflazione che si è venuta a determinare tra il 2022 e il 2023. Coprire l’1,5%, come è stato fatto con l’avvio del 2023, non può bastare. Senza dimenticare il 2013 ‘derubato’ dalla carriera: per questo, Anief ha avviato una campagna nazionale per tutelare le retribuzione durante l’inflazione salita di 12 punti solo nell’ultimo anno per la guerra in Ucraina e il caro energia: la normativa vigente primaria prevede infatti che l’indennità di vacanza contrattuale sia pari a non meno il 50% dell’aumento del costo della vita, quindi attorno al 7 per cento, considerando pure l’anno in corso. In cifre, anziché tra 6 ai 14 euro di aumento servono almeno 80 euro medi: sono quelli – conclude il sindacalista – che andremo a chiedere al giudice”.

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