Più poteri alle Regioni, Mattarella dice sì: promulgata la legge sull’autonomia differenziata
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto la sua firma al disegno di legge sull’autonomia differenziata presentato dal ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli.
Dopo un attento esame da parte degli uffici del Quirinale, durato pochi giorni, non sono state riscontrate manifeste incostituzionalità nel testo, aprendo così la strada ad una riforma che potrebbe ridisegnare i rapporti tra Stato e Regioni.
La proposta di legge, composta da dieci articoli, mira a concedere maggiori poteri e autonomia alle Regioni a statuto ordinario che ne faranno richiesta. In particolare, si prevede il trasferimento di competenze dallo Stato centrale alle Regioni in settori cruciali come il commercio estero, l’energia, i trasporti, l’istruzione, l’ambiente e la cultura. Le Regioni potranno chiedere di assumere competenze esclusive su una o tutte le 23 materie previste, tra cui anche salute e sport.
Un elemento chiave della riforma saranno i Livelli essenziali di prestazione (Lep), ovvero standard minimi di servizi che dovranno essere garantiti in modo uniforme a tutti i cittadini, indipendentemente dalla Regione di residenza. La definizione di questi Lep sarà fondamentale per assicurare un equilibrio tra autonomia regionale e principi di unità e uguaglianza. Su richiesta di Fratelli d’Italia, è stato modificato l’articolo 4, prevedendo che il trasferimento delle materie alle Regioni avverrà solo dopo la determinazione dei Lep, anche nelle Regioni che non hanno richiesto l’autonomia, e sulla base delle risorse disponibili.
Per determinare i livelli e i costi dei Lep saranno necessari uno o più decreti legislativi, per cui il governo ha 24 mesi di tempo. Stato e Regioni avranno poi 5 mesi per raggiungere gli accordi, che potranno durare fino a 10 anni e essere rinnovati o disdetti con 12 mesi di preavviso.