Più poteri ai dirigenti, tribunale di Pesarò dà ragione a Brunetta
Giorno 21 gennaio, Italia Oggi ha pubblicato il risultato di una sentenza che avvalorerebbe quanto contenuto nella nota dell’USR Veneto che ha messo in subbuglio il mondo sindacale. Parliamo della possibilità da parte dei dirigenti di intervenire senza contrattazione d’istituto relativamente alle "determinazioni per l’organizzazione degli uffici".
Giorno 21 gennaio, Italia Oggi ha pubblicato il risultato di una sentenza che avvalorerebbe quanto contenuto nella nota dell’USR Veneto che ha messo in subbuglio il mondo sindacale. Parliamo della possibilità da parte dei dirigenti di intervenire senza contrattazione d’istituto relativamente alle "determinazioni per l’organizzazione degli uffici".
La sentenza è del 27 ottobre 2010 ed è a favore del comune di Pergola che, leggiamo da un comunicato ANP, "essendosi avvalso delle modifiche apportate dal d.lgs. 150/2009 (il ben noto decreto Brunetta) al d.lgs. 165/2001 (il testo unico del pubblico impiego contrattualizzato), aveva assunto delle decisioni unilaterali in materia di gestione del rapporto di lavoro dopo aver fornito la semplice informazione alla parte sindacale, senza ricercarne il consenso."
Secondo l’ANP, inoltre, questa sentenza assume un duplice valore 1) "essa riconosce la piena operatività del decreto Brunetta, con tutte le ben note ricadute in materia di poteri dirigenziali. L’analisi degli aspetti di transitorietà delle norme di cui all’art. 65 del d.lgs. 150 è approfondita e conclusiva." 2) "I provvedimenti giudiziari adottati sinora dalle varie sezioni lavoro, adite in casi analoghi e generalmente sfavorevoli all’applicabilità del d.lgs. 150, sono stati solo ordinanze, per cui non hanno potuto esaminare la materia, indubbiamente complessa, nei suoi vari risvolti. La sentenza 417/2010 del Tribunale di Pesaro si pone perciò come tappa miliare nel corretto esercizio delle funzioni dirigenziali come riformate dal decreto Brunetta".
Leggi anche: Contratto integrativo d’istituto, un decreto legislativo che darà ragione all’USR Veneto