Più poteri ai dirigenti per sanzionare i docenti, Aran spiega: “Fatta una proposta, ma i sindacati hanno detto no”. Sul contratto: “Spetta al nuovo governo decidere sulle risorse” [VIDEO INTERVISTA]
Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, a margine del Congresso della Uil Scuola, parla anche del rinnovo del contratto per il comparto Istruzione e Ricerca
“Le trattative sono serrate, ma essendo un contratto nel quale sono comprese 4 diverse sezioni ci sono dei tempi più lunghi. In ogni caso si sta procedendo a delle riunioni sugli ordinamenti del personale divise per i vari settori che compongono il comparto. I fondi sono quelli disponibili dalla Legge di Bilancio, vediamo poi cosa accadrà dopo le elezioni. È noto su questo punto la contrarietà dei sindacati che ritengono non sufficienti le risorse finanziarie stanziate. Eppure, come ha ricordato di recente il presidente Mattarella ‘il valore della scuola è centrale per la Repubblica’”.
Poi aggiunge: “L’intero comparto è strategico per il presente e il futuro del nostro Paese. Il contratto deve dettare regole più moderne e soprattutto fornire a questi settori strumenti adeguati per la gestione e la valorizzazione del personale”.
Firma entro dicembre? “Certo, ci auspichiamo che il contratto possa essere firmato entro fine anno. Si tratta dell’ultimo contratto rimasto tra quelli pubblici che devono essere rinnovati e stiamo parlando, tra l’altro, del contratto 2019-21. Mi auguro, una volta sbloccata la situazione dei fondi, si possa firmare l’ipotesi di accordo entro dicembre”.
Sulla possibilità di far sanzionare gli insegnanti direttamente dai dirigenti scolastici, Naddeo spiega: “C’è stata un po’ di confusione, noi abbiamo presentato un testo. Nel precedente contratto non era prevista una parte relativa alle sanzioni disciplinari. Abbiamo fatto semplicemente una proposta, che non è stata approvata da nessuna organizzazione sindacale. Cercheremo di trovare una mediazione e vedere quale sia lo strumento migliore per introdurre in questo contratto le misure disciplinari. Questo non vuol dire che non saranno i presidi, gli istituti scolastici. La nostra è stata proposta, la prima, vedremo di trovare un punto di incontro con i sindacati”