Più della metà degli under 18 in Italia ritiene che gli adulti non li capiscano: “Non comprendono la modernità, sottovalutano le idee dei ragazzi e non comprendono rapporto con la tecnologia”

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Un’ampia ricerca condotta dall’Istituto Demopolis e dall’impresa sociale “Con i Bambini” su un campione di 1.080 adolescenti tra gli 11 e 17 anni rivela un quadro preoccupante: il divario tra le generazioni sembra essere sempre più ampio.

La metà degli under 18 italiani ritiene che gli adulti non li capiscano. Le accuse mosse ai “grandi” sono numerose:

  • Non comprendono i tempi moderni: il 62% dei ragazzi sostiene che i loro genitori e gli adulti in generale non siano in grado di cogliere i cambiamenti avvenuti rispetto al loro passato.
  • Sottovalutano le idee dei giovani: per il 46% degli intervistati, i boomer non danno peso ai pensieri e alle opinioni delle nuove generazioni.
  • Non comprendono il rapporto con la tecnologia: il 41% dei ragazzi lamenta la scarsa comprensione da parte degli adulti del loro legame con il mondo digitale e i social network.

Il rapporto con i genitori è il più complicato. I ragazzi individuano tre macro-problemi:

  • Mancanza di dialogo e autoreferenzialità: il 38% degli intervistati accusa i genitori di non mettersi mai in discussione e di avere sempre ragione.
  • Nostalgia del passato: il 37% dei ragazzi è stanco di sentirsi ripetere la frase “ai miei tempi…” come metro di paragone per qualsiasi argomento.
  • Eccessiva enfasi sui voti scolastici: il 33% degli adolescenti critica l’utilizzo dei voti come unico indicatore di successo e di soddisfazione.

Oltre un quarto dei ragazzi ha la sensazione che i genitori fingano di ascoltarli, caricandoli al tempo stesso di responsabilità non adatte alla loro età. Le ragazze sono le più colpite da questa percezione.

Solo il 19% degli intervistati non ha rimproveri da fare agli adulti di riferimento.

La comunicazione tra le generazioni è ai minimi termini. Solo il 40% dei ragazzi condivide con una certa frequenza le proprie idee e i propri pensieri con i genitori, preferendo di gran lunga aprirsi con amici, coetanei e fratelli. I genitori vengono interpellati principalmente in caso di problemi importanti (43%), mentre i pari età rimangono la spalla su cui piangere per la maggior parte dei ragazzi (64%).

La ricerca evidenzia la necessità di colmare il divario tra le generazioni attraverso un dialogo più aperto e costruttivo. Ascoltare le esigenze dei ragazzi, comprenderne i punti di vista e confrontarsi con loro in modo rispettoso sono passi cruciali per costruire un futuro migliore, insieme.

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