Pittoni (Lega): “Sul concorso straordinario abbiamo presentato esposto in Procura. Sono 11 i casi di ricerca sospetta” [INTERVISTA]

“Non sono leghista, ma sono d’accordo con Pittoni”. Questo è sui social il commento più frequente all’ultimo intervento sulla scuola al Senato di Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a palazzo Madama.
Senatore Pittoni, come spiega tanta condivisione?
“In realtà mi sono limitato a una disanima di quanto successo in questi mesi, ricordando le nostre soluzioni mai prese in considerazione dal ministro Azzolina. Come Lega ci eravamo attivati già a marzo, con proposte normative che alla ripresa delle lezioni avrebbero garantito gli insegnanti e gli spazi necessari per evitare che la scuola diventasse un moltiplicatore del contagio. Ma l’ascolto è stato, e continua a essere, zero. Senza che si intravveda un minimo di capacità, coerenza e – soprattutto – buonsenso nelle scelte del ministro”.
Azzolina chiede che le scuole restino aperte…
“Ora si atteggia a paladina della didattica in presenza. Ma nei fatti l’Italia è il Paese che finora in Europa ha tenuto le scuole chiuse più a lungo. E siamo pure quelli che, per l’inadeguatezza del ministro dell’Istruzione, hanno coinvolto la titolare dei Trasporti – per sua stessa ammissione – con tre mesi di ritardo, col risultato di contribuire all’aggravamento della crisi pandemica e quindi al ritorno in didattica d’emergenza, che neanche ci si è preoccupati di potenziare per farla almeno arrivare a tutti, preferendo sprecare risorse nell’acquisto di inutili banchi a rotelle”.
Secondo la Lega qual è stato l’errore più grave della titolare dell’Istruzione?
“Il mancato intervento sul personale. Con decreto immediatamente esecutivo, si sarebbe potuto attivare il nostro piano di stabilizzazione dei docenti per titoli e servizio per disporre in tempo utile dell’organico necessario al regolare avvio del nuovo anno scolastico. Sconcerta ascoltare Azzolina parlare di assunzione degli insegnanti per titoli e servizio “poco rispettosa” della Costituzione, quando il concorso per soli titoli, conosciuto come “doppio canale”, è nato nel 1989 con la legge 417 su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e di Sergio Mattarella, allora ministro dell’Istruzione. Provvedimento emanato “in relazione all’esigenza di provvedere, con la dovuta tempestività, alla copertura dei posti vacanti con personale di ruolo, in modo di assicurare l’ordinato svolgimento dell’anno scolastico 1989-1990″. Aver ignorato tale piano è all’origine delle attuali difficoltà a reperire docenti”.
Incomprensioni superabili?
“Sì, ma probabilmente solo cambiando l’inquilino di viale Trastevere. Come ho ricordato in aula, dall’inizio del suo mandato l’attuale ministro lavora per imporre concorsi per i quali non ci sono i tempi tecnici e che privilegiano la conoscenza (per semplificare: la memoria) sulla competenza (l’esperienza), contravvenendo all’impegno di una “fase transitoria” per il superamento del precariato “cronico” degli insegnanti, a conferma di una vera e propria guerra intrapresa da Azzolina contro i precari storici, perché un confronto senza adeguati correttivi tra giovani freschi di studi ed “ex giovani” esperti, non rispetta la parità di diritti dei cittadini. E’ fondamentale superare tale atteggiamento”.
Qual è la ricetta della Lega?
“Persa l’occasione dell’anno scolastico in corso, dobbiamo per forza guardare al 2021/22, quando si potrà riproporre lo stesso meccanismo. Abbiamo messo a punto una proposta normativa, senza oneri per la finanza pubblica, intesa a rabberciare (per quanto possibile dopo lo stravolgimento dei punteggi ad opera del solito ministro) le nuove graduatorie per il conferimento delle supplenze (GPS), attualmente gravate – per i tempi impossibili imposti dal ministero – da una quantità di errori (materiali e non) che ne compromettono la solidità giuridica. Poiché tali graduatorie serviranno anche per il reclutamento a tempo indeterminato, è opportuno – onde evitare complessi ed estenuanti contenziosi – renderle quanto più aderenti alle singole situazioni giuridiche, in ossequio al dettato costituzionale sul necessario “buon andamento della pubblica amministrazione””
Niente concorsi?
“Dopo la sospensione del concorso straordinario per i docenti, che nell’attuale situazione non avrebbe mai dovuto prendere il via e ora pure gravato di dubbi su possibili irregolarità che ci siamo premurati di segnalare alla Procura della Repubblica, non ci sono i tempi per altre prove concorsuali. Le assunzioni per titoli e servizio diventano, cioè, un percorso obbligato anche per l’anno prossimo. Sempre che non s’intenda iniziare senza insegnanti pure nel 2021/22…”
Il ministero dice che “le prove si sono svolte nel pieno rispetto delle regole”. Non ci sarebbe cioè stata “alcuna violazione informatica che possa aver causato fughe di notizie”…
“A parte lo sconcerto per un ministero che liquida come illazioni senza fondamento – prima ancora che l’accertamento entri nel vivo – i dubbi su possibili scorrettezze nello svolgimento del concorso, non ci sono solo i due casi che abbiamo rilanciato sui social per aprire la discussione. Nella selezione per l’esposto alla Procura i casi segnalati sono ben undici. Dal ministero, primo responsabile della procedura concorsuale, ci aspettavamo una disanima attenta delle segnalazioni, non che provasse a sminuirne la portata”.