Piras (Condorcet): “Sospendere la mobilità docenti per un anno e conferma dei supplenti sulla stessa sede. Ecco come ripartire dal 1° settembre” [INTERVISTA]

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Il gruppo Condorcet, fondato nel 2019, fornisce spunti di riflessione che riguardano il mondo della scuola. Anche alla luce delle prossime azioni che il nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dovrà compiere, Orizzonte Scuola ha intervistato Mauro Piras, docente presso il liceo scientifico G. Castelnuovo di Firenze e membro del gruppo Condocert, appunto.

Uno dei temi principali che dovrà affrontare Bianchi è quello dei concorsi e delle cattedre vuote. Come bisogna agire, secondo lei, per avere un avvio di anno scolastico regolare?

L’idea parte dal fatto che abbiamo un ritardo sui concorsi. Mi sembra illusorio dire che riusciremo ad avere in cattedra a settembre i vincitori o comunque che non ci saranno cattedre vuote. Dal nostro punto di vista, non ci può essere sanatoria sulle stabilizzazione. Ecco perché il prossimo anno si dovrebbero confermare tutti i docenti in cattedra, nelle loro sedi. Ciò vuol dire sospendere la mobilità per i docenti di ruolo, che genera tanto movimenti e questo non è un bene considerato il periodo di emergenza sanitaria che viviamo. In questo modo, oltre a gestire una situazione di emergenza, si andrebbe anche a garantire continuità didattica. Ci prenderemmo una pausa per concludere questi concorsi e pensare ad un sistema di formazione iniziale e reclutamento.

Già a novembre come gruppo Condocert avevate proposto di rivedere il calendario scolastico. Adesso il tema è “tornato di moda”…

L’idea nasce su una considerazione del calendario scolastico italiano, a prescindere dal covid e la DaD. La pausa estiva è troppo lunga in Italia, mentre durante l’anno ci sono solo due pause canoniche, Natale e Pasqua. Questo significa che il personale docente si stanca di più. Ecco perchè la nostra proposta prevede una pausa estiva più corta, come alcuni paesi Europei, per poter fare altre pause durante l’anno. Anche dal punto di vista didattico può aiutare. Abbiamo capito che la pausa estiva troppo lunga non fa bene all’apprendimento degli studenti. Adesso, a maggior ragione, in questa emergenza serve. Alla lunga l’apprendimento a distanza non può funzionare. Questa situazione della didattica a distanza è troppo faticosa per docenti e studenti. Si lavora tanto ma con pochi risultati. Ecco perché allungando il calendario scolastico, diminuisce la Dad e si recupera il tempo in presenza. Recuperando il tempo d’estate. In questo modo si recupera tempo e si ricomincia il primo settembre.

E la maturità? Come sarà?

Tutti si aspetteranno una formula più leggera. Un percorso più breve. Se è la formula dovesse prevedere anche un solo scritto, questo sarebbe comunque più comunque più breve della struttura ordinaria, quindi, anche se si farà la maturità più tardi, a luglio inoltrato, non sarebbe un grosso problema. Anche se fosse con una priva scritta si potrebbe fare. Ricordiamoci che la “vecchia maturità” durava fino alla fine di luglio. Siamo in emergenza e quindi bisogna anche un po’ adattarsi.

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