Piero Angela (91 anni oggi): “non è colpa degli insegnanti, ma la scuola è rimasta indietro, si fanno cose passate”

WhatsApp
Telegram

Si tratta forse del caso più eclatante di classe rovesciata. Lo studente “modello” è addirittura Piero Angela, il padre incontrastato della divulgazione scientifica.

A 91 anni compiuti proprio oggi, si rivolge ai nipoti per prendere lezioni di web.

Lo ha affermato lui stesso in un’intervista in esclusiva a SuperGuidaTv.it per lanciare il prossimo prodotto di punta di Raiplay, “Superquark+” che farà seguito a quello di successo condotto da Fiorello con cui è stata avviata la produzione di contenuti autonoma destinati alla piattaforma online del broadcast di Stato.

Parlando dei nipoti, Piero Angela ha affermato: “Sono loro che insegnano a me. Si ricorda del cubo di Rubik? Noi adulti non riusciamo a risolverlo nemmeno stando tutto il giorno impegnati mentre i bambini in poco tempo hanno già capito come fare. I miei nipoti sono ormai laureati. Oggi i giovani vanno in giro con i cartelli ma a mio parere non bastano. Il problema non sono i problemi perché questi si risolvono. Il problema sono i comportamenti, i modi di affrontare il futuro”.  

Per rimarcare quanto sia importante che l’informazione sia corretta e verificata, Piero Angela ha ricordato come uno dei regali più belli da parte dei suoi genitori fosse stata un’enciclopedia in dieci volumi. Lui si appassionò immediatamente a quello dei “perché”.

Da ragazzino però fu un pessimo studente. A svelare questo antefatto è stato il sito Globalist a cui Angela ha confessato: “Mi sono annoiato mortalmente a scuola. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino ‘ludendo docere’, cioè insegnare divertendo”. Certo, nonostante andasse male, non è mai stato bocciato e -come ha dichiarato al CorriereUniv.it forse è stata proprio la sensazione di disagio provata per le lezioni pedanti a far sorgere in lui la vocazione per la divulgazione scientifica.

Non si è neanche laureato anche se si iscrisse al Politecnico di Torino, ma a suo avviso sarebbe stato un buon maestro. “Riuscirei – ha detto – a trasferire il piacere, la meraviglia, l’interesse per la scienza“.

La provocazione che chieda aiuto ai nipoti per approfondire il web non deve lasciare spazio a malintesi. Piero Angela conosce benissimo i risvolti degli ambienti del digitale, tanto che è proprio lui ad affermare di avere un progetto ambizioso nel cassetto: valorizzare l’informazione che viaggia in rete. L’Italia è troppo indietro in questo settore e lo è soprattutto la scuola dove andrebbe rivoluzionato l’insegnamento. “Ero stato coinvolto ad inizio degli anni 80 per la riforma dell’insegnamento nella scuola elementare – spiega sempre a SuperGuidaTv –  ma forse le proposte erano ardite“.

Piero Angela salva dalle critiche i docenti per puntare il dito contro il sistema. “Ogni genitore – afferma ancora – porge agli insegnanti il cervello dei propri figli e lo ritira dopo 15-20 anni e cosa hanno indietro? Non è colpa degli insegnanti ma la scuola è rimasta ferma, con lo specchio retrovisore. Si fanno cose passate, ma si va verso il futuro che sta cambiando. Futuro che bisogna capire, prepararsi ad esso. Ci preoccupiamo troppo del presente, anche in politica, ma bisogna avere una prospettiva. Bisogna cambiare, in questo i mezzi di comunicazione hanno grande responsabilità.

Solo qualche mese fa era entrato nel dibattito delle fake news dando una forte dose di responsabilità anche alla scuola che non insegna a distinguere in questo settore il vero dal falso.

WhatsApp
Telegram

Concorso DSGA, prova orale: 10 webinar, 25 ore di lezione, casi operativi e modelli documentali + TIC + Inglese. Preparati con noi