Piano scuola estate, Lorenzoni: “Gli insegnanti sono stanchi ma noi adulti dobbiamo provare a spenderci di più per le nuove generazioni” [VIDEO]

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“Forse non ci rendiamo conto ma ci vorrà tempo per capire cosa è successo in questo anno e mezzo per bambini e adolescenti. Questo è il panorama. Da tutte le crisi si esce trasformati. Da questa crisi vogliamo uscire insieme o da soli?” Lo ha detto il maestro Franco Lorenzoni, uno degli esperti che ha ideato e progettato il piano estate 2021, intervenuto ad Orizzonte Scuola Talk.

E’ vero che abbiamo problemi nelle segreterie per gestire il piano, ma bisogna andare oltre. Siamo in una strettoia. Il problema è: come società adulta riusciamo a dire che i ragazzi dovranno avere un risarcimento?

L’insegnante che ha fondato un centro di sperimentazione didattico ha proseguito: “Gli adulti sono in grado di spendersi un po’ di più per le nuove generazioni? Si può fare scuola in modo felice oppure la scuola può essere un mondo di frustrazione. Questo piano estate è un piccolo tentativo. Ci sono ragazzi che non sono tornati più a scuola. Tutte le esperienze di crisi comportano grande apprendimento. Se riusciamo a dare ai ragazzi laboratori e strumenti adeguati per elaborare questa crisi, allora forse questo piano potrà funzionare“.

Lorenzoni, sottolineando la visione del ponte per il prossimo anno scolastico, tema alla base del progetto scuole d’estate, spiega: “Il problema è che dopo il ponte dobbiamo avere la strada, altrimenti è come il Ponte sullo Stretto, dove una volta a Messina non c’è l’autostrada per arrivare a Palermo.”

Questa estate può essere un laboratorio. Ovunque non sarà forse, ma potrebbe essere un’occasione. Poi è chiaro che c’è stanchezza fra gli insegnanti, dopo l’anno che hanno vissuto. E così c’è anche una fatica enorme per gli studenti. Non si tratta di un tempo supplementare di scuola, però. C’è un aumento esponenziale del disagio ma la cultura può essere una cura“, aggiunge l’esperto.

La scuola dopo il covid va ripensata e forse bisognerebbe iniziare a pensarla come un grande laboratorio. Bisogna intervenire su tanti aspetti. Ad esempio forse è arrivato il momento di ridurre il numero massimo di alunni per classe. Non dobbiamo mai più risparmiare sull’Istruzione. Quest’anno e mezzo sono aumentate le disuguaglianze“, conclude Franco Lorenzoni.

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