Piano scuola estate, Giannelli (Anp): “Mesi estivi di superlavoro, ma l’attività formativa non sarà tradizionale”

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 “Ci aspetta un’estate di superlavoro. I 510 milioni stanziati per tenere aperte le scuole tra giugno e agosto sono un investimento importante in fiducia e partecipazione. Purché non si confondano i piani: l’attività formativa non sarà di tipo tradizionale”.

Così, in un’intervista a Quotidiano.net, Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, spiega i risvolti del piano scuola d’estate.

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“Un piano così ambizioso non potrebbe vivere altrimenti. Sono famiglie e dirigenti scolastici a sapere se in quella scuola – di quel territorio – c’è o non c’è bisogno di un’offerta formativa adeguata alla stagione: non certo lezioni in senso classico, ma moduli e laboratori educazione motoria, arte, canto, italiano e lingue straniere, media, robotica e competenze digitali”.

Poi: “I docenti non possono essere costretti a svolgere attività al di fuori degli obblighi contrattuali, che a luglio e agosto prevedono fruizione delle ferie, eventuali attività organizzative collegiali o corsi di recupero. Il Piano nasce con altre premesse e infatti consente il più ampio coinvolgimento di educatori esterni con specifiche competenze anche appartenenti al terzo settore”.

Poi aggiunge: “Semplicemente, qualsiasi esercito ha bisogno di riposarsi tra una battaglia e l`altra. E questo principio, valido sempre, lo è ancora di più per il personale della scuola reduce da mesi difficilissimi, tra aperture, chiusure, dad, programmi da ricalibrare in corsa. Il Piano estate, che ha una sua specifica valenza, non può diventare il pretesto per considerazioni di retroguardia. Perché il vero obiettivo di questo sforzo collettivo è il recupero della socialità dei ragazzi massacrata dalla pandemia. E quindi il maggior impegno di presidi e docenti andrà adeguatamente compensato”.

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