Piano rientro a scuola, ANP: per ampliare spazi didattica vanno incrementati organici
ANP – L’ANP ha partecipato all’incontro in videoconferenza di presentazione del Piano scuola 2020-2021 per l’avvio del prossimo anno scolastico.
La Ministra dell’istruzione ha illustrato il Piano, chiarendo che lo stesso è stato elaborato sulla base dell’interlocuzione con gli enti locali – interlocuzione che, tra l’altro, ha condotto all’elaborazione di uno strumento informatico idoneo a rilevare le criticità in materia di distanziamento sociale – e delle proposte formulate dalle forze sociali e dalle associazioni. Ha, inoltre, ringraziato i dirigenti per l’enorme lavoro svolto finora e ha assicurato che non intende in alcun modo gravarli di ulteriori responsabilità.
In premessa l’ANP ha sottolineato che il testo del Piano ha cominciato a circolare sui social già da ieri pomeriggio. Tale prassi è inaccettabile: convocare un incontro per discutere di un testo già reso pubblico significa disconoscere il ruolo delle forze sociali nel perseguimento dell’interesse pubblico e, in ultima analisi, sminuire i contributi di idee che queste possono apportare.
Dopo avere ribadito con fermezza che l’ANP, da sempre, crede nell’autonomia scolastica e nel ruolo centrale della dirigenza scolastica, il Presidente dell’ANP Antonello Giannelli ha evidenziato che: “ il Piano è deludente rispetto alla sua dichiarata finalità: fornire alle scuole indicazioni organizzative per la ripresa, a settembre, della didattica in presenza. Il documento, infatti, è una sorta di rassegna delle possibilità offerte dalle norme autonomistiche ma non è utile per pianificare l’attività. È responsabilità politica dell’Amministrazione centrale, non certo delle singole scuole, definire con chiarezza i livelli essenziali del servizio da erogare e fornire gli strumenti gestionali necessari”.
Quanto al distanziamento sociale e sulle misure per farlo rispettare Giannelli continua: “Come ANP ci siamo già espressi nel recente passato. Per estendere il tempo scuola o per ampliare gli spazi della didattica si deve poter contare su organici di personale, docente e non docente, proporzionalmente incrementati. Fare riferimento ai patti educativi di comunità non equivale certo a garantire le necessarie risorse umane. In realtà, gli organici sono stati attribuiti alle scuole tamquam pandemia non esset e questo rende velleitario ogni tentativo di attuare il distanziamento sociale”.
Se il decisore politico vuole veramente valorizzare l’autonomia scolastica, questo è il momento di agire e il Presidente Giannelli elenca gli interventi di sistema che l’ANP ritiene essere improcrastinabili: “Eliminare i freni che sono stati imposti alle scuole autonome sin dalla loro istituzione; mettere mano finalmente, e con coraggio, al testo unico eliminando le sovrapposizioni tra organi, retaggio di una concezione della scuola anacronistica e ormai inadeguata a rispondere alle attuali esigenze degli studenti e delle famiglie; garantire ai dirigenti della scuola gli strumenti necessari a rendere effettivo il loro ruolo e sostenibili le connesse responsabilità; reperire e investire le risorse per un nuovo contratto del personale scolastico che cancelli finalmente l’inaccettabile realtà per cui si retribuisce poco e in egual misura tutti, indipendentemente dall’effettivo impegno e da una valutazione attendibile del servizio prestato”.
Conclude Giannelli: “L’ANP, pertanto, chiede con fermezza di integrare tempestivamente il Piano con le indicazioni che solo l’Amministrazione centrale può – e deve – fornire, prima che si proceda a formulare il protocollo di sicurezza relativo alla ripartenza di settembre”.