Piano Annuale per l’Inclusione, per una scuola inclusiva: un esempio di P.A.I.

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Non c’è istituto, sul nostro territorio nazionale, che non abbia come obiettivo prioritario quello di contrastare la dispersione scolastica. Ciascuno di essi, infanti, intende prestare la massima attenzione alle varie forme del disagio giovanile, ricercare interventi adeguati per farvi fronte, coniugandoli con modalità didattiche e metodologiche inclusive, capaci di ridurre l’impatto negativo sul percorso formativo dell’alunno, attraverso il coinvolgimento delle famiglie, con le quali è evidente la necessità di attivare un patto di alleanza collaborativa e condivisione di intenti.

La legge e il processo inclusivo

L’iter legislativo ha permesso alla scuola italiana di orientarsi verso un processo di integrazione, in una prospettiva inclusiva, ciò contraddistinto da importanti tappe legislative. Avendo recepito il richiamo delle recenti emanazioni normative (Legge 170/2010, Direttiva MIUR del 27/12/2012, Circolare MIUR n. 8 del 6/3/2013), della legge 13 luglio 2015 n. 107 recante Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, del Decreto Legislativo 13/04/2017 n° 66, del DPCM 8 marzo 2020, della nota prot. 388 del 17 marzo 2020, del Decreto Legislativo 182 del 29 dicembre 2020, della nota Ministeriale n.40 del 13 gennaio 2021, sostenuto dalle esperienze raccolte sul campo negli ultimi anni, l’Istituto ha da tempo avviato un’azione di formazione a favore di un certo numero di docenti per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.

La strategia inclusiva

La strategia inclusiva che si dovrebbe mettere in atto è, inoltre, in linea con la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 che, in materia di “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, fornisce indicazioni operative ben precise. I BES sono una macro categoria che comprende tutte le possibili difficoltà educative e apprenditive degli allievi. Vi rientrano, come si legge nel P.A.I dell’Istituto D’istruzione Superiore “E. Fermi” di Bagnara Calabra (RC), diretto, con strepitosa competenza, dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Graziella Ramondino, alunni:

  • con bisogni educativi speciali (BES, Legge 170/2010)
  • con accertata disabilita (legge 104/92).
  • con accertati Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA, Legge 170/2010).
  • stranieri o alunni svantaggiati
  • con svantaggio sociale (genitori separati, adottati).

Le forme di tutele a tutti gli alunni

Preso atto della volontà del legislatore di estendere adeguate forme di tutela anche ad alunni che non ricadono nei casi previsti dalla L. 104/92(legge quadro sulla disabilità) e dalla L. 170/2010 (sui DSA), ciascun istituto scolastico italiano, prescindendo il grado, attiverà tutte le misure necessarie al fine di:

  • assicurare a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi ai principi enunciati dalla Legge 53/2003;
  • realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli studenti in situazione di difficoltà;
    estendere il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei BES – svantaggio sociale e culturale, DSA, disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla appartenenza a culture diverse.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Quali strategie di valutazione vanno adottate coerentemente con la prassi inclusiva? Ecco quelle proposte come nel P.A.I dell’Istituto D’istruzione Superiore “E. Fermi” di Bagnara Calabra (RC):

  • Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il consiglio di classe nella sua interezza. Vengono verificati e valutati gli obiettivi raggiunti dall’alunno considerando le abilità in ingresso e le conquiste ottenute in itinere e alla fine dell’anno.
  • Vengono adottati sistemi di valutazione programmati e condivisi in modo verticale ed orizzontale.
  • Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

La flessibilità

Alla base del piano esiste un modello di flessibilità che deve vedere protagonisti soprattutto i docenti di sostegno. L’insegnante è di sostegno alla classe prima ancora che all’alunno; pertanto, il suo orario deve tenere conto dell’orario delle discipline “sensibili” ma anche degli eventuali momenti dove i lavori di gruppo e quelli laboratoriali sono fondamentali nell’attività didattica. Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperanno tutti i raccordi possibili con la programmazione della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno. Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe, solo in casi rari ed eccezionali si possono prevedere attività in rapporto uno a uno. Si privilegia il lavoro per progetti.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

La scuola, come si legge nel P.A.I dell’Istituto d’istruzione Superiore “E. Fermi” di Bagnara Calabra (RC), si propone di effettuare consultazioni informativo-gestionale con CTS e CTI in seguito alle quali saranno utilizzati le eventuali risorse messe a disposizione.

Le famiglie

Ruolo delle famiglie della comunità è quello di dare supporto e partecipare a decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. La corretta e completa compilazione dei PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le famiglie stesse. Le famiglie vengono coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa. Esse sono accolte e ascoltate dal coordinatore di classe e dal referente per i BES, al fine di rendere gli interventi e le strategie presenti nella redazione dei PDP pienamente condivisi. Il coinvolgimento delle famiglie durante la pianificazione e la realizzazione degli interventi inclusivi è finalizzato:

  • alla condivisione delle scelte effettuate;
  • ad focus group per individuare bisogni e aspettative
  • all’attivazione di uno sportello ascolto famiglie/alunni
  • all’organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi ed individuare azioni di miglioramento
  • alla gestione dei comportamenti e alla responsabilizzazione dei soggetti coinvolti – alunni, genitori, docenti – rispetto agli impegni assunti.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Il GLI – come si legge nel P.A.I dell’Istituto D’istruzione Superiore “E. Fermi” di Bagnara Calabra (RC) – è attivamente impegnato a sostenere, per mezzo della stesura di protocolli di accoglienza e di curricoli adeguati, le varie forme di diversità, disabilità e svantaggio, al fine di garantire il successo scolastico di tutti gli alunni. La definizione e realizzazione delle strategie educative e didattiche tengono sempre conto della singolarità e complessità della persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni e fragilità, ma anche del contesto ambientale, socioculturale in cui vive. All’interno delle varie classi con alunni con disabilità si adottano strategie e metodologie che favoriscano l’inclusione e il lavoro di gruppo come l’apprendimento cooperativo e il tutoring, le attività di tipo laboratoriale. Individualizzazione dei percorsi d’apprendimento: Nella programmazione educativa individualizzata si promuoveranno itinerari che sollecitino l’autonomia personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell’alunno dal docente per le attività di sostegno.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Sulla base dei singoli progetti individuati, il Collegio dei Docenti e il Dirigente Scolastico distribuiscono le risorse acquisite per rispondere ai reali bisogni individuali, favorendo il successo della persona nel rispetto della propria individualità. Ogni intervento sarà predisposto puntando alla:

  • attivazione delle competenze specifiche di ogni docente e di ogni professionalità presente nell’istituto nei vari ambiti.
  • valorizzazione della risorsa “alunni” attraverso l’apprendimento cooperativo per piccoli gruppi e il tutoraggio tra pari.
  • diffusione dell’utilizzazione degli strumenti e sussidi multimediali.
  • potenziamento dell’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni.

I laboratori sono decisivi

Essendo fondamentale nella didattica inclusiva la didattica laboratoriale, l’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola servirà a creare un contesto di apprendimento personalizzato in grado di trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. Il GLI si propone ad inizio del prossimo a.s. di verificare tutte le possibili risorse esterne ed interne che possano essere acquisite per la realizzazione di progetti a prevalente caratterizzazione inclusiva.

L’offerta formativa dell’Istituto per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Per conoscere l’offerta formativa dell’Istituto per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, le famiglie possono usufruire di un servizio di informazione e consulenza da parte del referente DSA/BES e delle Funzioni Strumentali per l’orientamento. In base ai diversi bisogni educativi evidenziati, ai colloqui con i genitori e con i docenti della scuola di provenienza, si cercherà di individuare il corso di studi più adatto all’alunno.

Orientamento in uscita

In base al “Progetto di vita” individuato nel P.E.I. l’alunno e la famiglia, come si legge nel P.A.I dell’Istituto d’istruzione Superiore “E. Fermi” di Bagnara Calabra (RC), potranno usufruire di varie attività di orientamento. Tali attività verranno progettate in collaborazione con la figura strumentale competente (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Il docente di sostegno, su delega del Consiglio di classe, collabora con la figura strumentale preposta a tale attività, per individuare le attività che l’alunno con disabilità può svolgere, per facilitare l’inserimento nell’attività di tirocinio e partecipare come tutor, se necessario.

Allegato – PAI

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