Più droga tra i giovani, l’ammarme lanciato dai presidi trentini. I nuovi metodi per acquistarla
red – Chi meglio del personale della scuola può avere la misura dei fenomeni che coinvolgono l’universo giovanile? I dirigenti Trentini lanciano l’allamre "L’uso di sostanze è in aumento tra i giovani, e perciò nelle scuole".
red – Chi meglio del personale della scuola può avere la misura dei fenomeni che coinvolgono l’universo giovanile? I dirigenti Trentini lanciano l’allamre "L’uso di sostanze è in aumento tra i giovani, e perciò nelle scuole".
La causa, secondo Federico Samaden, dirigente dell’istituto alberghiero ed ex responsabile di San Patrignano in Trentino, è da imputare ad un calo avvenuto negli ultimi 20 anni da parte del mondo adulto. "I giovani sottovalutano i rischi. Inoltre le sostanze che girano sono più potenti."
La scuola è spesso l’unico baluardo conto questi fenomeni e si ritrova a dover coprire vuoti educativi lasciati da altre istituzioni, a partire dalla famiglia, che spesso è frammentata o non ha i mezzi.
Le nuove tecnologie spesso non aiutano e diventano strumento per reperire più facilmente le sostanze stupefacenti.
E’ il caso delle forze dell’ordine di Torino che hanno scoperto un traffico di droga rivolto a ragazzi e adolescenti che ordinavano dosi con sms, e-mail o whatsapp.
Una strategia di marketing della droga che si avvicina ai nuovi modi di comunicare, rendendo ancora più semplice l’acesso e che permette di velocizzare i tempi.
Che fare, dunque?
"Non serve a nulla – afferma il dirigente Samaden al Corriere Trentino – portare medici o esperti a parlare nelle scuole, tra le quali si diffonde un perbenismo allucinante, per cui ogni istituto nasconde il fenomeno, per evitare di perdere iscritti. I giovani hanno bisogno di testimonial credibili, di parlare con chi ha vissuto il problema. Servono azioni anche repressive, e di sostegno".