“Pezzi di m****”, “fate schifo”, studentessa insulta docenti e Ata e viene sanzionata. Fa ricorso, ma lo perde. SENTENZA Consiglio di Stato

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Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 9647/2024, ha confermato la legittimità di una sanzione disciplinare inflitta a una studentessa per aver rivolto ingiurie al personale scolastico.

Gli epiteti utilizzati, considerati offensivi e incompatibili con il buon funzionamento dell’istituto, hanno giustificato il provvedimento disciplinare, a prescindere dalla condizione soggettiva della studentessa.

La studentessa, a cui erano già state applicate misure disciplinari per comportamenti aggressivi, ha continuato a tenere un atteggiamento ostile nei confronti di docenti e personale ATA. Il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello presentato dalla studentessa, confermando la sanzione di esclusione dall’istituto per due anni.

“La sanzione impugnata – si legge nella sentenza – costituisce una più che giustificata applicazione delle condivise regole di funzionamento della comunità scolastica, anche nella prospettiva dello sviluppo educativo delle persone”.

Il Consiglio di Stato ha inoltre sottolineato che la particolare condizione della studentessa, a cui sono stati riconosciuti i diritti per le persone con disabilità, e la sua età non hanno rilevanza ai fini della valutazione della sanzione.

“La titolarità delle facoltà inerenti lo svolgimento del percorso didattico personalizzato – precisa la sentenza – non implica l’attribuzione di una scriminante o di una attenuante, automaticamente operante in sede disciplinare”.

SENTENZA

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