Personale scuola, passa dal 10,9 al 9,6% di tutta la Pubblica amministrazione
GB – La Fondazione Agnelli ha pubblicato uno studio sull’«Evoluzione recente del personale scolastico» curato da Stefano Molina da cui emerge come nel periodo 2007-2012 scuola e università hanno subito in misura maggiore, rispetto ad altri comparti statali, i drastici tagli delle spending review decise dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Ce ne parla in un articolo IlSole24Ore.
GB – La Fondazione Agnelli ha pubblicato uno studio sull’«Evoluzione recente del personale scolastico» curato da Stefano Molina da cui emerge come nel periodo 2007-2012 scuola e università hanno subito in misura maggiore, rispetto ad altri comparti statali, i drastici tagli delle spending review decise dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Ce ne parla in un articolo IlSole24Ore.
Il personale dipendente è sceso rispettivamente del 10,9 e del 9,4%, quasi del doppio rispetto alla media del pubblico impiego (-5,6%) e ancor più rispetto a settori come Ssn (-1,3%) o forze armate (-2,3%).
Il taglio ha colpito in particolare il personale docente. Ad un numero pressoché stabile di popolazione scolastica nel quinquennio 2007/08-2012/13, gli insegnanti sono diminuiti di nove punti percentuali (da 843mila a 766mila unità).
Secondo il rapporto Education at a Glance, 2013 della Commissione Europea, nonostante lo sfoltimento, in Italia il rapporto docenti/studenti è ancora sotto i livelli Ocse (e lo è ancora di più rispetto a Paesi come Germania, Francia o Inghilterra) sia per quanto riguarda la scuola elementare (11,7 studenti per docente contro una media di 15,4) sia relativamente a medie (11,5 contro 13,3) e superiori.
I tagli hanno colpito tutti gli ordini di scuola nella misura del 10%, eccetto la scuola dell’infanzia (+1%), eliminando il 25% dei contratti a tempo determinato, e il 6% di quelli a tempo indeterminato. Si è scelto, quindi di sfoltire il numero dei docenti più giovani: questa decisione ha come conseguenza, secondo recenti dati Ocse, che ha un età superiore ai 50 anni il 47,6% dei docenti della scuola primaria, il 61% di quella secondaria inferiore e il 62,5% di quella superiore.
Ma questi tagli quali benefici hanno portato? Il risparmio sullo spesa è stato di 8/9 miliardi di euro, ma questi soldi non sono stati reinvestiti per l’efficienza del sistema scolastico: nè per l’edilizia scolastica, nè per nuove attrezzature tecnologiche.
Numerose restano le criticità, come quella del sistema di valutazione. La Fondazione Agnelli sta per presentare il nuovo Rapporto sulla valutazione della scuola, esattamente il prossimo 19 febbraio a Roma. Pronto anche un nuovo portale, dove verranno pubblicati i risultati della nuova edizione della classifica delle circa 4.000 scuole superiori italiane.