Personale sanitario non vaccinato sospeso senza stipendio, per il Tar Lombardia non è dignitoso. Anief: l’abbiamo sempre sostenuto

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Anief – Sulle sanzioni sproporzionate dei lavoratori non vaccinati la verità sta venendo a galla. È di poche ore fa la bocciatura del Tar della Lombardia della decisione di sospendere da servizio i medici privi di vaccinazione anti Covid19 lasciandoli pure senza stipendio: per il tribunale amministrativo regionale si tratta di una “misura sproporzionata” che “trascura la dignità” della persona e per questi motivi ha chiesto una valutazione del caso da parte della Corte Costituzionale ravvisando la possibile incostituzionalità della legge.

Inoltre, ancora per il Tar della Lombardia, per ottenere una tutela sanitaria effettiva “serve un assegno di assistenza alimentare o un reddito di cittadinanza”, al fine di ottenere la “percezione di una forma minima di sostegno temporaneo” utile a sopperire “alla mancanza di reddito”.

Anief, da mesi a fianco dei lavoratori che non hanno per vari motivi ottemperato all’obbligo vaccinale, prende atto dell’ennesima pronuncia sulla sospensione del personale reputata incostituzionale: stavolta, quello che va evidenziato è che per il Tar della Lombardia questo comportamento ha violato la dignità umana. “L’ordinanza di Milano – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – rimette la sospensione dello stipendio alla Corte costituzionale, come hanno sempre sostenuto i legali Anief, nonostante l’incomprensione del collegio della terza sezione bis del Tar Lazio che si è espresso sul personale scolastico”.

“A questo punto, aspettiamo con fiducia le pronunce del giudice delle leggi e della Corte di Giustizia europea. Vale la pena ricordare che siamo stati i soli, come sindacato, ad aver sostenuto questa battaglia presentando apposito ricorso al giudice, proprio sulla materia dell’obbligo vaccinale e dell’assegno alimentare: se l’iter giudiziario ci darà ragione, è chiaro che alla fine chi ha subìto un danno economico e morale dovrà essere risarcito”, conclude Pacifico.

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