Perse una gamba per salvare l’amica, la storia di Giulia e Chiara: ora si laureano insieme

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Cava de’ Tirreni, provincia di Salerno. Quattro anni fa, un tragico incidente stradale ha cambiato per sempre la vita di due giovani amiche, Chiara e Giulia. Sedute su un muretto, le due ragazze sono state travolte da un’auto.

Con un gesto istintivo, Giulia ha spinto via Chiara, salvandole la vita, ma pagando un prezzo altissimo: l’amputazione della gamba sinistra. Da quel giorno, le loro vite sono state segnate da un legame ancora più profondo, un’amicizia forgiata nel dolore e nella speranza.

L’incidente ha influenzato profondamente le scelte di entrambe. Chiara, profondamente colpita dal sacrificio dell’amica, ha deciso di dedicare la sua vita allo studio delle tecnologie che permettono di superare le disabilità. Ha scelto Ingegneria Biomedica, spinta dal desiderio di approfondire le conoscenze che hanno permesso a Giulia di tornare a camminare grazie a una protesi, e di contribuire a migliorare la vita di altre persone nella sua condizione. Giulia, dal canto suo, ha continuato a coltivare la sua passione per le lettere, laureandosi in Lettere Moderne e proseguendo gli studi con Filologia alla Sapienza di Roma.

Oggi, a distanza di quattro anni da quel giorno drammatico, Chiara e Giulia si laureano a pochi giorni di distanza l’una dall’altra. Un traguardo raggiunto insieme, simbolo di un percorso di vita condiviso, segnato da un evento che le ha unite indissolubilmente. “Il corso si occupa proprio di progettare le componenti elettroniche dei singoli strumenti oppure dei sensori e dei collegamenti all’app come quelli che usa Giulia per la sua gamba”, racconta Chiara al Corriere della Sera, riferendosi alla magistrale in Strumentazione Biomedica a cui si è iscritta.

Il percorso di Giulia non è stato facile. Accettare la protesi, inizialmente, è stato difficile. La paura di mostrarsi in pubblico, soprattutto al mare o in spiaggia, la tormentava. Poi, con grande forza d’animo, ha trasformato la sua debolezza in un punto di forza. “Ho capito che dovevo trasformare quel punto debole in un punto di forza: quella da mare adesso è rosa brillantinata, quella da tutti i giorni è dorata”, afferma Giulia con orgoglio.

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