Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC – WTO)

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Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC – WTO)

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L’Organizzazione Mondiale per il Commercio (in inglese World Trade Organization) è un’organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli Stati membri. Vi aderiscono 164 Paesi, a cui se ne aggiungono altri 22 con ruolo di osservatori, comprendendo così oltre il 95% del commercio mondiale di beni e servizi.

WTO
La sede dell’OMC si trova, dal 1995, presso il Centro William Rappard a Ginevra. La sua funzione è quella di favorire l’attuazione, l’amministrazione e il funzionamento degli accordi commerciali multilaterali. L’OMC fornisce la possibilità di svolgere negoziati tra i suoi membri per quanto riguarda le loro relazioni commerciali multilaterali nei settori contemplati dagli accordi. L’OMC può intervenire nei negoziati tra i suoi membri per quanto riguarda i rapporti commerciali ed inoltre amministra l’intesa sulle norme e sulle procedure che disciplinano la risoluzione delle controversie. Se necessario, per rendere più eque e quindi più giuste le politiche economiche a livello globale, coopera con il Fondo Monetario Internazionale e con la Banca Mondiale attraverso le loro agenzie. Le due funzioni principali dell’OMC possono essere identificate:

  • come luogo per la discussione sulla normativa del commercio internazionale
  • organismo per la risoluzione delle dispute internazionali sul commercio.

Mentre la maggior parte delle organizzazioni internazionali operano secondo il criterio “un paese, un voto” molte delle decisioni prese attraverso l’OMC sono prese secondo il meccanismo del consenso: tale criterio non prevede l’unanimità delle decisioni ma che nessun paese membro consideri una decisione talmente inaccettabile da obiettarvi. Questo criterio ha il vantaggio di incoraggiare gli sforzi tesi a proporre ed adottare decisioni che siano le più largamente condivisibili e condivise. Purtroppo, spesso, ci sono stati dei veri e propri fallimenti come, ad esempio, nelle conferenze di Seattle del 1999 e di Cancún del 2003, dovuti al rifiuto, da parte di alcuni Paesi in via di sviluppo, di accettare le proposte di decisione avanzate da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea.

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