10. Film e libri sulla mafia

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10. Film e libri sulla mafia

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A completamento di questa sezione di “Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie” vengono indicati qui di seguito alcuni film e libri sul tema con una intervista al magistrato Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro nonché saggista autore di libri sulle mafie.

Film

  • Cento giorni a Palermo, di Giuseppe Ferrara (1984)
  • Fine pena mai, di Davide Barletti e Lorenzo Conte (2007)
  • Giovanni Falcone, di Giuseppe Ferrara (1993)
  • Gomorra, di Matteo Garrone (2008)
  • I banchieri di Dio – Il caso Calvi, di Giuseppe Ferrara (2002)
  • I cento passi, di Marco Tullio Giordana (2000)
  • Il brigante Musolino, di Mario Camerini (1950)
  • Il Divo, di Paolo Sorrentino (2008)
  • Il Gattopardo, di Luchino Visconti (1963)
  • Il giudice ragazzino, di Alessandro Di Robilant (1993)
  • Il Padrino, di Francis Ford Coppola (1972)
  • Il prefetto di ferro, di Pasquale Squitieri (1977)
  • Il sindaco pescatore, di Maurizio Zaccaro (2016)
  • Il traditore, di Marco Bellocchio (2019)
  • In nome della legge, di Pietro Germi (1949)
  • Johnny Stecchino, di Roberto Benigni (1991)
  • La mafia uccide solo d’estate, di Pif (2013)
  • La moglie più bella, di Damiano Damiani (1970)
  • La scorta, di Ricky Tognazzi (1993)
  • La trattativa, di Sabina Guzzanti (2014)
  • Le mani sulla città, di Francesco Rosi (1963)
  • Pizza connection, di Damiano Damiani (1985)
  • Romanzo criminale, di Michele Placido (2005)
  • Salvatore Giuliano, di Francesco Rosi (1962)
  • Un ragazzo di Calabria, di Luigi Comencini (1987)
  • Vi perdono, ma inginocchiatevi, di Claudio Bonivento (2012)

Libri

PIETRO GRASSO, Paolo Borsellino parla ai ragazzi, Feltrinelli.

L’ultima mattina della sua vita Paolo Borsellino scrive agli studenti di una scuola che non aveva mai incontrato per rispondere a nove domande sul suo lavoro e sulla mafia. Dopo quasi trent’anni, Pietro Grasso raccoglie la penna che la bomba di via D’Amelio lo costrinse ad abbandonare, per raccontare a chi quell’estate del ’92 non era ancora nato, la storia di un gruppo di giudici e del loro straordinario coraggio.


ELVIO FASSONE, Fine pena: ora, Sellerio.

Una corrispondenza durata ventisei anni tra un ergastolano e il suo giudice. Non è un romanzo di invenzione, né un saggio sulle carceri, non enuncia teorie, ma si chiede come conciliare la domanda di sicurezza sociale e la detenzione a vita con il dettato costituzionale del valore riabilitativo della pena, senza dimenticare l’attenzione al percorso umano di qualsiasi condannato. Una storia vera, un’opera che scuote e commuove.


LEONARDO GUARNOTTA, C’era una volta il pool antimafia. I miei anni nel bunker, Zolfo Editore.

Una mattina di aprile del 1984 una chiamata cambia per sempre la vita del giudice Leonardo Guarnotta. Al telefono il consigliere istruttore Antonino Caponnetto: gli chiede di far parte del pool antimafia, costituito pochi mesi prima in un bunker del Tribunale di Palermo, al fianco di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello. È l’inizio di una stagione investigativa e giudiziaria intensa e appassionante, che porterà alla celebrazione del maxiprocesso e a importanti condanne contro i boss di Cosa nostra. Un nuovo metodo d’indagine, i santuari bancari violati, la collaborazione dei pentiti, la scoperta della Cupola. E poi, alla fine, gli amici perduti nelle stragi dell’estate del 1992. Leonardo Guarnotta riavvolge oggi per la prima volta il nastro dei ricordi. E ricostruisce, conoscendone le pieghe più intime, la straordinaria vicenda di una piccola schiera di uomini che ha fatto la storia della lotta alla mafia e, quindi, dell’Italia intera.


LUIGI CIOTTI, La speranza non è in vendita, Giunti.

Con la concretezza che viene dal grande lavoro nel sociale, questo libro di Don Ciotti, fondatore di “Gruppo Abele” e “Libera”, offre le ragioni per reagire al decadimento politico e culturale; un invito puntuale e incalzante per la mobilitazione di tutti.


FRANCESCA BARRA e MARIA FALCONE,  Giovanni Falcone un uomo solo, Rizzoli.

23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l’Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l’urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile. Da vent’anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un’attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un’opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Senza il suo intuito investigativo, la sua visione ampia e la sua determinazione assoluta, Cosa Nostra avrebbe potuto continuare per anni a dominare incontrastata. Eppure – come traspare nelle pagine drammatiche e struggenti di questo libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello – Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici, ucciso da poco tempo, furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a «mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro», Ninni Cassarà. Solo quando si scatenò il dibattito contro i «professionisti dell’antimafia». Solo quando, al pensionamento di Antonino Caponnetto, fu di fatto decretata la fine del pool antimafia in cui avevano lavorato lui e Borsellino. Solo quando era stimato negli Stati Uniti, molto meno in Italia. Solo quando qualcuno disse che l’attentato all’Addaura se l’era organizzato lui stesso. Solo quando l’amico Leoluca Orlando gli volse le spalle. Solo quando non faceva mai trapelare la paura, nemmeno ai familiari. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall’adorata moglie Francesca, ma che infatti morì con lui, in una delle rare occasioni in cui si erano concessi di stare soli in macchina. Dopo tutto questo, Giovanni Falcone è oggi indubitabilmente un grande eroe italiano, riconosciuto come tale nel mondo. Il suo metodo rivoluzionario ha cambiato la nostra storia, il suo esempio le nostre coscienze.


ALESSANDRO D’AVENIA, Ciò che inferno non è, Mondadori.

Federico ha diciassette anni e il cuore pieno di domande alle quali la vita non ha ancora risposto. La scuola è finita, l’estate gli si apre davanti come la sua città abbagliante e misteriosa, Palermo. Mentre si prepara a partire per una vacanza-studio a Oxford, Federico incontra “3P”, il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l’invito a dargli una mano con i bambini del suo quartiere, prima della partenza. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che separa Brancaccio dal resto della città, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita. La sera torna a casa senza bici, con il labbro spaccato e la sensazione di avere scoperto una realtà totalmente estranea eppure che lo riguarda da vicino. E l’intrico dei vicoli controllati da uomini che portano soprannomi come il Cacciatore, ‘u Turco, Madre Natura, per i quali il solo comandamento da rispettare è quello dettato da Cosa Nostra. Ma sono anche le strade abitate da Francesco, Maria, Dario, Serena, Totò e tanti altri che non rinunciano a sperare in una vita diversa… Con l’emozione del testimone e la potenza dello scrittore, Alessandro D’Avenia narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile eppure tutto si sta trasformando, e ridà vita a un uomo straordinario, che in queste pagine dialoga insieme a noi con la sua voce pacata e mai arresa, con quel sorriso che non si spense nemmeno di fronte al suo assassino.


NICOLA GRATTERI e ANTONIO NICASO, Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie, Mondadori.
Gli autori ricordano le vite di chi, guardando la mafia negli occhi, ha deciso di difendere le proprie idee. Il libro è una raccolta di storie e personaggi per raccontare ai ragazzi il coraggio di chi ha combattuto le mafie sacrificando anche la propria vita e per continuare lottare nel loro nome contro le organizzazioni criminali.
Vedi qui di seguito l’intervista al magistrato e saggista Nicola Gratteri riguardante questa sua pubblicazione del 2021.


Testi tratti dal libro per studenti “Educazione civica a scuola” pubblicato da
WinScuola

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