6. Organizzazioni sindacali
6. Organizzazioni sindacali
I sindacati sono associazioni volontarie preposte a tutelare i diritti dei lavoratori che rappresentano. Le prime associazioni di lavoratori nacquero in Gran Bretagna durante la rivoluzione industriale ed in seguito si diffusero negli altri paesi europei. In Italia la prima Camera di Lavoro nasce a Piacenza nel 1891. Nel periodo fascista, unico per ogni categoria di lavoratori, era il sindacato corporativo. Per raggiungere la pluralità sindacale bisognerà attendere il primo dopo guerra, con la costituzione della CGIL, a cui seguirono la UIL, la CISL, la CISNAL oggi UGL.

Ancora oggi i principali sindacati più rappresentativi sono:
CGIL (Confederazione Generale Italiana Lavoratori)

CISL (Confederazione Italiana Sindacato dei Lavoratori) a cui va posta accanto la CISNAL (Confederazione Italiana Sindacati Nazionali Lavoratori)

UIL (Unione Italiana Lavoratori)

UGL (Unione Generale del Lavoro, erede della CISNAL)
e molti altri sindacati autonomi.
I sindacati assistono e orientano i lavoratori nei loro diritti, aiutano i giovani in cerca di occupazione, supportano i lavoratori per prestazioni previdenziali o assistenziali e siglano “Contratti collettivi” e “Accordi quadro” generali con i datori di lavoro a tutela e rispetto dei diritti del lavoratore. L’organizzazione sindacale in Italia è libera come sancisce l’art. 39 della Costituzione. Tra le attività più note promosse dai Sindacati troviamo lo “sciopero”, garantito dall’art. 40 della Costituzione, come astensione collettiva dal lavoro da parte di lavoratori subordinati per miglioramenti delle condizioni lavorative. Ogni cittadino ha libera facoltà di aderire all’associazione sindacale che reputa più rappresentativa così come è libero di uscirne senza limitazioni.
Testo di Elena Rendina
tratto dal libro per studenti “Educazione civica a scuola” pubblicato da