Fondo Monetario Internazionale (FMI – IMF)
Fondo Monetario Internazionale (FMI – IMF)
Il Fondo Monetario Internazionale (in inglese International Monetary Fund), è un’organizzazione internazionale pubblica a carattere universale composta da rappresentanti dei governi nazionali di 189 paesi. Il FMI è stato formalmente istituito il 27 dicembre 1945, quando i primi 44 Stati firmarono l’accordo istitutivo e l’organizzazione nacque nel maggio del 1946. Attualmente gli Stati membri sono 189. Gli scopi del FMI sono stati così definiti:
- promuovere la cooperazione monetaria internazionale;
- facilitare l’espansione del commercio internazionale;
- promuovere la stabilità e l’ordine dei rapporti di cambio evitando svalutazioni competitive;
- dare fiducia agli Stati membri rendendo disponibili, con adeguate garanzie, le risorse generali del Fondo per affrontare le difficoltà nei pagamenti;
- abbreviare la durata e ridurre il grado di squilibrio delle bilance dei pagamenti degli Stati membri evitando che questi ultimi ricorrano a misure di svalutazione della propria economia.
Il FMI nacque soprattutto a causa della grande depressione (1929 – 1935) che colpì gli Usa e successivamente anche l’Europa, a seguito della quali molti paesi innalzarono barriere verso il commercio di prodotti stranieri, come in parte sta avvenendo attualmente, nel tentativo di proteggere le proprie economie in difficoltà. Questo comportò la svalutazione delle monete nazionali e un declino del commercio mondiale. Tale rottura della cooperazione monetaria internazionale fece sentire la necessità di un incontro tra gli Stati e quindi le rappresentanze dei 45 governi che si incontrarono negli Stati Uniti, si accordarono per una cooperazione economica internazionale. I paesi partecipanti erano quelli coinvolti nella ricostruzione dell’Europa e dell’economia mondiale dopo la seconda guerra mondiale. Durante questo incontro c’erano due visioni diverse sul ruolo che l’FMI doveva assumere come istituzione economica globale: la prima dell’economista britannico John Maynard Keynes, uno dei più grandi economisti della storia se non il più grande, il quale immaginava che il FMI dovesse essere un fondo di cooperazione al quale gli Stati membri potevano accedere per mantenere attive le proprie economie e l’occupazione durante le crisi periodiche. Questo punto di vista era suggerito dall’azione che aveva intrapreso il governo degli Stati Uniti durante il “New Deal” (piano di riforme per uscire dalla crisi economica) in risposta, come sopra, alla grande recessione del 1930 e la seconda del delegato americano Harry Dexter White il quale immaginava un FMI che agisse più come una banca, facendo in modo che gli Stati che venivano finanziati dovessero restituire il loro debito nel tempo. Le differenze fra il progetto britannico esposto da John Maynard Keynes e quello statunitense rappresentato da Harry Dexter White rifletterono una fondamentale divergenza di interessi: il Regno Unito era preoccupato della forte disoccupazione presente negli anni venti/trenta del secolo scorso e dal forte indebitamento dovuto a massicce importazioni dei paesi del blocco della Sterlina durante la guerra, gli Stati Uniti invece, potevano vantare grossi crediti e gran parte delle riserve auree. Il punto di vista degli Stati Uniti di America prevalse e impostò le basi su cui sono state gestite le crisi economiche dalla seconda guerra mondiale ad oggi.