5. Pericoli della rete: revenge porn
5. Pericoli della rete: revenge porn
Tra i pericoli della rete va segnalato il cosiddetto “revenge porn” cioè una “vendetta porno” o “pornovendetta” che indica una condivisione pubblica di video o immagini intime diffuse senza il consenso della persona protagonista uomo o donna che sia.
Questo fenomeno noto anche come “pornografia non consensuale” è più diffuso di quanto si possa ipotizzare e coinvolge fasce d’età sempre più giovani ancorché minorenni (ma anche casi di maggiorenni e personale docente scolastico) sia come vittime sia da parte di chi diffonde il materiale in rete.
Dal 2019 in Italia è stata approvata una legge dal titolo “Codice rosso“ che definisce il “revenge porn” come reato punito da uno a sei anni di reclusione e la multa da 5.000 a 15.000 euro perché non si possono condividere immagini o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso delle persone.
L’Articolo 612 ter Codice Penale infatti disciplina la diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate”.
Il revenge porn e l’hate speech (l’odio verbale online), si configurano come violenze di genere: le vittime (più del 90%) sono quasi sempre giovani donne. Una forma di revenge porn è rappresentata dai deepfake: falsi video pornografici nei quali alle immagini reali vengono sovrapposte immagini finte mediante l’uso di tecnologie di intelligenza artificiale definite GAN.
Come difendersi
- evitare di inviare foto e video dai contenuti intimi
- denunciare subito il fatto, farlo entro 6 mesi
- rivolgersi ad associazioni, alla Polizia Postale, alle Forze dell’Ordine, a chi possano tutelare legalmente
- non sentirsi in colpa: si è vittime e non colpevoli
(c) Can Stock Photo / DarrenBaker
Clicca qui per scaricare la Infografica “Revenge porn” a cura di Elisabetta Buono da utilizzare a scuola.