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Tutti gli otto temi dell’Educazione Civica hanno molti collegamenti con l’arte. In questa pagina viene proposta la lettura “trasversale” della Costituzione, come indicato nella Legge che la istituisce come materia di studio nelle scuole, che prende spunto da un libro che racconta la storia di un bambino che salva la sua città attraverso un museo in cui sono abbinati dipinti e opere d’arte ai 12 princìpi fondamentali della Costituzione.

La pubblicazione si intitola Le cronache di Incivilandia: Piero, Arty e il magico museo dell’educazione civica dove Piero, in onore di Calamandrei, è il ragazzo coraggioso prescelto per salvare “Incivilandia” il quale farà un viaggio verso un luogo magico seppur dimenticato: il MEC, ossia Museo dell’Educazione Civica e grazie ad un’audioguida di nome Arty, ascolterà la storia di dodici opere d’arte, ciascuna narrante un principio fondamentale della Costituzione (ascoltabile in audio dalla versione e-book stessa). All’interno del libro ci sono anche quiz interattivi e schede di approfondimento. Ecco qui di seguito un dipinto di esempio tratto dal libro.

Copertina Incivilandia

Articolo 1 della Costituzione
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Ascolta qui la traccia audio

Questo dipinto è un elogio a quello che sta accadendo nella cosiddetta città che sale: Milano! Una metropoli in piena espansione in cui davvero, come si dice, il lavoro nobilita l’uomo. Nell’opera di Umberto Boccioni osserviamo il racconto di un quartiere che non è proprio centrale… eh già! Oggi, se ci rechiamo a Porta Romana veniamo subito assaliti dal traffico, la folla, i palazzi… vi sono anche diversi uffici, scuole, servizi, negozi e bar. Tuttavia, non è sempre stato così.

Il dipinto è datato intorno al 1909 e questo significa che, in quel momento, le periferie di Milano erano prevalentemente aree agricole. O meglio, erano campagne che, piano piano, si stavano trasformando in zone industriali. Non a caso, l’opera si chiama officine a Porta Romana: Boccioni, che ama il progresso vuole proprio celebrare questa svolta. Attraverso la sua tavolozza variopinta, Umberto ci racconta i campi in cui si intravedono dei puntini che, se osserviamo attentamente, sono spensierati esseri umani a passeggio. Con loro, anche cavalli imbrigliati alle carrozze. Non pensate che queste siano lì per svago, ma sono mezzi per lavorare. Ai tempi, i trattori e le grandi macchine erano rarissimi ed erano gli animali ad occuparsi del lavoro duro.

Questi simboli del passato convivono con le piccole e grandi ciminiere da cui esce un fumo laborioso: sono proprio quelle le officine del titolo, promessa di futuro e progresso. Fabbriche e agricoltura s’incontrano alle porte di Milano. E se qui l’industria arriva, aumenterà il lavoro, arriveranno anche dei nuovi cittadini che avranno bisogno di un alloggio. A destra, un massiccio edificio in costruzione con ponteggi, getta una lunga ombra sul prato. Quello diventerà un condominio, l’inizio di una nuova era che il futurista Umberto Boccioni attende con fremente trepidazione.

Ascolta qui la traccia audio.

Mappa del Museo dell’Educazione Civica


Il brano è tratto dal libro di
MONICA CAUDANA, VALENTINA CRIFÒ, VALERIA PEZZONI, ALESSANDRA TIOZZO,
Le cronache di Incivilandia. Piero, Arty e il museo dell’educazione civica,
Edizioni Parte in Metro.

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