2. Alimentazione sostenibile
2. Alimentazione sostenibile
Il tema dell’ambiente e la sua tutela è strettamente collegato al settore agroalimentare, che per il nostro Paese ricopre un posto di assoluta importanza al livello nazionale e internazionale. Nello sviluppo ecosostenibile e nella tutela delle eccellenze del comparto agroalimentare, deve trovare spazio il concetto di “alimentazione sostenibile” derivante da un lato dall’uso efficiente delle risorse e dall’altro dalla conservazione della biodiversità. Per entrambi gli aspetti sono stati elaborate strategie e azioni come l’iniziativa “Strategia europea sulla biodiversità per il 2030”.
Il processo di una alimentazione sostenibile passa attraverso una migliore gestione di tutto il ciclo di produzione, imballaggio, distribuzione, consumo e rifiuto nel quale ogni anello della catena, dal produttore al consumatore finale, hanno un ruolo determinante per migliorare l’impatto sull’ambiente.
Una importante chiave di lettura per la comprensione dei temi dell’alimentazione sostenibile è quella dello spreco alimentare. Anche l’Italia già da alcuni anni si è fatta carico di questo problema, e ha messo in atto una serie di azioni che si sono tradotte nel Programma Nazionale di Prevenzione allo Spreco Alimentare (PINPAS). Il successo di questi obiettivi deve partire anzitutto da un’adeguata educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, nonché dalla sinergia tra diversi partner, tra cui aziende del settore agricolo, zootecnico e della pesca, della ristorazione, della distribuzione e della trasformazione. Una delle campagne alimentari che sta riscuotendo negli ultimi anni un notevole successo è quella relativa all’incremento dello “slow-food” e all’apertura di numerosi punti di vendita di generi alimentari a “chilometro zero”. Particolare attenzione si sta facendo anche al cosiddetto “packaging” (imballaggio), il processo legato all’imballaggio dei prodotti alimentari, che contribuisce, purtroppo, all’aumento considerevole di rifiuti, il cui recupero e smaltimento costituisce una problematica globale.
Da diversi anni, molte industrie si stanno specializzando sul recupero degli scarti alimentari, per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti trasformandoli in materie prime come carta, carburante e bioplastiche. Queste azioni, se sviluppate ulteriormente e gestite al meglio, potrebbero in un futuro prossimo contribuire al raggiungimento di enormi vantaggi per l’ambiente.
Per una efficace riduzione dello spreco e dello scarto alimentare, è necessario intervenire anche in fase di produzione e lavorazione degli alimenti, nonché sulla riduzione delle perdite e degli sprechi specie nelle mense anche scolastiche; in ultima analisi si potrà procedere anche sul loro recupero, che potrà avvenire attraverso la loro redistribuzione a persone svantaggiate (per es. attraverso il “Banco Alimentare”), l’impiego come sottoprodotti (mangime) o, al termine del processo, per produrre bioenergia o compost.
Testo di Rita Pirozzi
tratto dal libro per studenti “Educazione civica a scuola” pubblicato da