12. Consumo e produzioni responsabili

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12. Consumo e produzioni responsabili

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Obiettivo 12 – Consumo e produzione responsabili

Goal 12

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Promuovere una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse che consumiamo come aria, acqua, energia, cibo, è necessario per garantire nel prossimo futuro la stessa nostra sopravvivenza dal momento che sono risorse che consumiamo più rapidamente di quanto il pianeta riesca a rigenerare. Si calcola infatti che nel 2050 servirebbero 3 pianeti per soddisfare le attuali esigenze e richieste. Il comportamento a cui tutti i cittadini, le aziende e i decisori politici devono attenersi deve andare in due direzioni: da una parte la riduzione dei consumi, in considerazione del fatto che alcuni paesi consumano in modo sproporzionato rispetto ad altri, e dall’altra una produzione che miri ad una maggiore attenzione alla “circolarità” e “responsabilità sociale”. La filiera del consumo è bidirezionale, se non circolare, essendo consumatori e produttori due facce della stessa medaglia. Un’etichetta, un imballaggio, una lampadina accesa inutilmente, un cibo d’avanzo nella spazzatura, un rubinetto che gocciola sono stili di vita e messaggi che diamo ai produttori o distributori di queste risorse (industriali, agricoli, servizi) che adeguano la loro attività alla richiesta non incoraggiando modelli sostenibili ed ecocompatibili. Consumatori ed imprenditori sono chiamati ad attuare “modelli sostenibili di consumo e produzione” (ESG) per scelta strategica trasformando le problematiche in opportunità di crescita e sviluppo perché consumare ed investire “sostenibile” conviene ad imprenditori e lavoratori anche in considerazione della richiesta di occupazione del settore “green” nei prossimi anni. Consumare responsabilmente si può tradurre in cinque semplici azioni, dette delle “5R”, alle quali dobbiamo tendere e sulle quali riflettere per farle diventare culturalmente normali in contrapposizione a quella precedente legata all’”usa e getta”:

  • Riduzione: attuare strategie per utilizzare solo ciò che è veramente necessario;
  • Riuso: dare una “seconda vita” ad un oggetto non ancora da scartare ripristinando la funzione dell’oggetto (bottiglie d’acqua, borse per la spesa;
  • Riciclo: trasformare i materiali di scarto in risorse (upcycling)
  • Raccolta: conferire in appositi contenitori le differenti tipologie di rifiuti;
  • Recupero: trasformare materia ed energia attraverso processi tecnologici e alternativi alle discariche.

Questo Obiettivo è trasversale perché coinvolge sia il capitale naturale (clima, oceani e biodiversità) sia quello economico (energia, occupazione e infrastrutture) puntando a fare “di più e meglio” migliorando la qualità della vita e garantendola per le future generazioni.

Panchina pubblica “riciclata” con due ante di finestre,
bugne dipinte a mano e lastra in Cor-ten a Capalbio (GR)

Target

12.1 Dare attuazione al quadro decennale di programmi sul consumo e la produzione sostenibile, con la collaborazione di tutti i paesi e con l’iniziativa dei paesi sviluppati, tenendo conto del grado di sviluppo e delle capacità dei paesi in via di sviluppo.

12.2 Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali.

12.3 Entro il 2030, dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto.

12.4 Entro il 2020, ottenere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita, in accordo con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro effetti negativi sulla salute umana e l’ambiente.

12.5 Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo.

12.6 Incoraggiare le imprese, soprattutto le aziende di grandi dimensioni e transnazionali, ad adottare pratiche sostenibili e integrare le informazioni sulla sostenibilità nelle loro relazioni periodiche.

12.7 Promuovere pratiche in materia di appalti pubblici che siano sostenibili, in accordo con le politiche e le priorità nazionali.

12.8 Entro il 2030, fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura.

12.a Sostenere i paesi in via di sviluppo a rafforzare la loro capacità scientifica e tecnologica in modo da andare verso modelli più sostenibili di consumo e di produzione.

12.b Sviluppare e applicare strumenti per monitorare gli impatti di sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali.

12.c Razionalizzare i sussidi ai combustibili fossili inefficienti che incoraggiano lo spreco, eliminando le distorsioni del mercato, a seconda delle circostanze nazionali, anche attraverso la ristrutturazione fiscale e la graduale eliminazione di quelle sovvenzioni dannose, ove esistenti, in modo da riflettere il loro impatto ambientale, tenendo pienamente conto delle esigenze specifiche e delle condizioni dei paesi in via di sviluppo e riducendo al minimo i possibili effetti negativi in un modo che protegga le comunità povere e quelle colpite.


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Marchio di qualità ecologica “Eco-Label”
Il marchio ecologico “Eco-Label” contribuisce da oltre 25 anni all’attuazione dell’Agenda 2030 perché considera e valuta l’intero ciclo di vita di un prodotto/servizio dalle materie prime alla produzione, all’uso, allo smaltimento e al riciclo. Questo assicura una produzione sostenibile e circolare per tutta la catena di fornitura e garantendo rispetto ambientale per il consumatore, sempre più sensibile a questo aspetto nelle proprie scelte di consumo. L’Eco-Label è un “marchio ambientale” o anche “etichetta ambientale” che, rappresentata dal simbolo della margherita, è definita B2C “Business to Consumer”, cioè destinata al consumatore finale. Esistono diversi “tipi” di marchi ambientali definiti dalle norme “ISO”: quelli di “Tipo I” ovvero viene attribuito ad un prodotto o servizio di largo consumo, di basso impatto ambientale e con un potenziale di miglioramento ambientale (di cui fa parte anche Eco-label), di “Tipo II” per prodotti di contenuto riciclato, biodegradabile e atossico e di “Tipo III” che riporta informazioni ambientali su un prodotto in base a parametri prestabiliti ed è sottoposta ad un controllo indipendente.


Influencer

Edo Ronchi è un politico, ecologo e accademico italiano presidente della “Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile”. La Fondazione è un autorevole e riconosciuto punto di riferimento nazionale con soci di istituzioni pubbliche, esperti del settore e decine di aziende private. I soci che vi partecipano sono tra i principali protagonisti della green economy che spaziano dalla legislazione, alle tecnologie, alla politica. La Fondazione offre servizi di consulenza, analisi, studio e sensibilizzazione al servizio di un impegno civile e ambientale a supporto di imprese e organizzazioni che condividono un comune percorso di sostenibilità e di responsabilità coinvolgendo istituzioni e forze sociali sui temi strategici dell’economia circolare, clima, energia, green city e mobilità sostenibile.

Keywords

ESG: acronimo dall’inglese “Environmental, Social, Governance” cioè cura ambientale, sociale e di governo.

Responsabilità sociale: in inglese “Corporate Social Responsibility” (CSR) è l’integrazione di attenzioni di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa (soprattutto per l’impresa 4.0 di nuova generazione).

Upcycling: “riuso creativo” che, a differenza del riciclo, trasforma l’oggetto scartato non solo una in nuova vita, ma gli dà maggiore valore rispetto all’oggetto o al materiale originario applicato per la prima volta nel 1963 per il riuso di bottiglie di birra vuote trasformate in mattoni da costruzione (grattugia in lampadario, valigia in armadietto, lampadina in vasetto, ruota in vaso…).


Testo di Paolo Quadrino
tratto dal libro per studenti “Educazione civica a scuola” pubblicato daWinScuola

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