Percorsi educativi oltre l’orario scolastico per gli studenti più vulnerabili, Alto Adige “verso un sistema educativo integrato”

Si è tenuto nei giorni, in Alto Adige, un incontro dedicato al futuro dell’educazione territoriale. Hanno partecipato figure istituzionali come il vicepresidente e assessore Marco Galateo, il direttore dell’Ufficio politiche giovanili Claudio Andolfo, il sovrintendente Vincenzo Gullotta e i rappresentanti dei Centri giovanili della provincia.
L’incontro ha posto al centro del dibattito le collaborazioni tra scuole e Centri giovanili per realizzare poli educativi territoriali, finalizzati a garantire un percorso educativo continuo e integrato per i giovani.
Prevenzione e continuità educativa
L’obiettivo primario dei poli territoriali è la prevenzione permanente. Le scuole, che conoscono direttamente i ragazzi a rischio, possono individuare e coinvolgere gli studenti in attività pomeridiane organizzate in contesti educativi stimolanti e sani. A tal fine, è stata sottolineata la necessità di una comunicazione strutturata e costante tra scuole e Centri giovanili, per offrire un percorso educativo attivo e continuo durante l’intera giornata.
Interventi prioritari per studenti vulnerabili
L’incontro ha evidenziato l’importanza di concentrare gli interventi in aree e scuole prioritarie, con l’obiettivo di supportare gli studenti più vulnerabili. Attraverso percorsi educativi e culturali strutturati, si mira a fornire ai giovani opportunità di crescita che vadano oltre l’orario scolastico, favorendo il dialogo tra scuole e Centri giovanili all’interno di territori specifici.
“Verso un sistema educativo integrato”
L’assessore Marco Galateo ha definito l’incontro un passo fondamentale verso un sistema educativo più inclusivo e integrato. Ha dichiarato: “Un passo decisivo verso la creazione di un sistema educativo integrato e inclusivo: siamo soddisfatti del dialogo e delle proposte emerse oggi e che saranno tenute in considerazione. Questo è un esempio concreto di politica al servizio dei giovani e della comunità”.
Il sovrintendente Vincenzo Gullotta ha annunciato che sarà istituito un tavolo di progettazione comune con le scuole interessate. Ha precisato: “Alcuni dirigenti scolastici, già contattati, si sono dimostrati sensibili e pronti a collaborare attivamente per la realizzazione di questo progetto.”
Secondo Claudio Andolfo, la novità principale dei poli educativi territoriali è l’inserimento di educatori professionisti nelle scuole, che fungeranno da collegamento tra gli istituti scolastici e il Centro giovanile più vicino. “Integrare l’approccio educativo e culturale delle politiche giovanili con quello scolastico diventa una chiave strategica per rendere più efficace l’offerta ai giovani e alle famiglie”, ha concluso il direttore.