Percorsi abilitanti, docenti ingabbiati accedono come soprannumerari e liberano posti dalle quote di riserva. Le ultime notizie

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Il Dpcm relativo alla formazione inziale degli insegnanti non è stato ancora pubblicato anche se non dovrebbe tardare molto, anzi il via libera potrebbe arrivare a breve.

Si tratta delle ultime novità che riguardano l’esame della riforma della formazione iniziale e del reclutamento docenti.

In base a quanto risulta ad Italia Oggi, il testo dovrebbe recepire le modifiche richieste dal Ministero per quanto riguarda i docenti ingabbiati, ovvero il decreto dovrebbe prevedere che le università possano considerare questi studenti come soprannumerari. In questo modo si andrebbero a liberare posti dalla quota di riserva, prevista per il 40% per la prima annualità e al 30% successivamente.

Dunque, se così fosse si libererebbero posti per la platea di quanti potranno accedere all’abilitazione semplificata dovendo conseguire 30 Cfu e non 60 come previsto per i neo laureati.

Ovviamente, si tratta di informazioni non ancora ufficiali: per avere certezza di ciò bisogna attendere la pubblicazione del DPCM.

Nonostante manchi il via libera, le Università stanno già muovendosi in vista dei percorsi abilitanti, con il MUR che sta lavorando alla piattaforma per gli accreditamenti degli atenei, che sarà aperta a settembre.

Dalle prime stime si attendono fra 90 mila e 100 mila richieste di partecipazione, a testimonianza della grande richiesta che c’è per accedere ai percorsi abilitanti, che ricordiamo, mancano dal 2013.

Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara aveva detto: “Inoltre, a riprova della costante attenzione alla valorizzazione del servizio già prestato dai docenti “precari”, intendiamo favorirne l’accesso ai nuovi percorsi di abilitazione attraverso una significativa quota di riserva, nonché concentrando i contenuti dei percorsi loro riservati soprattutto sulle competenze teoriche ancora da acquisire.”

Dunque, potrebbe essere questa la grande quota di riserva annunciata dal Minsitro, di cui avevamo parlato in precedenza.

Nella prima bozza del DPCM 60 CFU la quota di riserva è così definita

ai fini dell’accesso ai primi tre cicli dei percorsi abilitanti relativi alla propria classe di concorso:

  • una riserva di posti per i docenti che abbiano un contratto di docenza presso una scuola statale o paritaria o nell’ambito di percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni;
  • il numero di posti riservati è stabilito nel DPCM attuativo, il cui testo è stato già sottoposto al parere del CSPI e di cui attediamo la pubblicazione ufficiale.

La BOZZA prevede che i docenti, titolari di contratti di docenza presso una scuola statale o paritaria ovvero nei percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, possono accedere, per i primi tre cicli, ai percorsi relativi alla propria classe di concorso, nei limiti della riserva di posti che è pari:

  1. per il primo ciclo, al 40% dell’offerta formativa programmata e accreditata per ogni classe di concorso in ciascuna Università o istituzione AFAM;
  2. per il secondo ciclo, al 30% dell’offerta formativa programmata e accreditata per ogni classe di concorso in ciascuna Università o istituzione AFAM;
  3. per il terzo ciclo, al 30%
  4. dell’offerta formativa programmata e accreditata per ogni classe di concorso in ciascuna Università o istituzione AFAM.

I corsi saranno aperti a laureati magistrali o iscritti a corsi magistrali o a ciclo unico, purché abbiano già acquisito almeno 180 crediti.  Il Dpcm prevede anche casi speciali in cui siano richiesti 30 o 36 Cfu. Inoltre, è stato definito un costo fisso di 2.500 euro per ottenere 60 Cfu, con una riduzione a 2.000 euro per gli studenti già iscritti o per coloro che hanno già acquisito 24 Cfu.

Inizio dei percorsi

I percorsi dovrebbero concludersi nell’anno accademico 2023/24.

La prova finale

Prevede una prova scritta e una lezione simulata, che accertano l’acquisizione delle competenze professionali.

La prova scritta consiste in una sintetica analisi critica di episodi, casi, situazioni e problematiche verificatisi durante il tirocinio diretto e indiretto svolto nel percorso di formazione iniziale.

La commissione ha a disposizione fino a un massimo di dieci punti per la prova scritta e dieci punti per la lezione simulata. La prova finale è superata se il candidato consegue un punteggio pari almeno a 7/10 nella prova scritta, e a 7/10 nella lezione simulata.

Con il superamento della prova finale è acquisita l’abilitazione all’insegnamento per la relativa classe di concorso.

SCARICA BOZZA DPCM 60 CFU [PDF]

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