Percorsi abilitanti 60 e 30 CFU, selezione non è una prova ma graduatoria per titoli e servizio in caso domande in più rispetto ai posti
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Università hanno presentato ai sindacati due documenti, che dovrebbero costituire la base per l’avvio dei percorsi abilitanti di cui al DPCM 4 agosto 2023. Al momento infatti sono attivabili (ma numerose Università comunicano il mancato avvio per il 2023/24, per ragioni di sostenibilità) i percorsi da 30 CFU destinati a docenti già in possesso di abilitazione per altra classe di concorso/grado di istruzione o specializzazione sostegno, in quanto svincolati dal fabbisogno e attivabili in modalità telematica sincrona al 100%.
I due decreti presentati ai sindacati contengono
- l’individuazione della quota di riserva di posti per i soggetti individuati ai sensi dell’art. 2-bis, comma 2 del Decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59
- l’autorizzazione ad attivare i percorsi di formazione iniziale tenendo conto della sostenibilità dell’offerta di ciascun Ateneo.
Il fabbisogno a livello nazionale di docenti abilitati
Il DPCM 4 agosto 2023 stabilisce “L’offerta formativa complessiva delle universita’ e delle istituzioni AFAM e’ volta a formare un numero di insegnanti abilitati commisurato ai fabbisogni, anche su base territoriale, del sistema nazionale di istruzione, in relazione alle tipologie delle classi di concorso, e, in ogni caso, a garantire la selettivita’ delle procedure concorsuali. ”
Inoltre “3. Se il numero delle domande di ammissione ai percorsi di formazione iniziale per specifiche classi di concorso eccede il livello sostenibile individuato ai sensi del primo periodo, le universita’ e le istituzioni AFAM possono programmare a livello locale l’accesso a tali percorsi con le modalita’ individuate dal decreto di cui al primo periodo.”
Quindi il Ministero
- individua il livello sostenibile di attivazione dei percorsi in base al fabbisogno
- individua le modalità di accesso qualora le domande siano superiori al numero consentito
- in ogni caso assicura un numero di abilitati tale da garantire la selettività nei concorsi (concorrenza sul singolo posto).
Dall’incontro di ieri è emerso che i posti attivabili sono circa 48.000 (più i posti ancora da censire per le classi di concorso per le quali è stato riaperto l’accreditamento entro il 20 febbraio).
Il numero programmato
Non conosciamo però come questi posti saranno distribuiti per classe di concorso e Università.
E’ stato invece concordato che in caso di domande in numero superiore rispetto ai posti non ci sarà una prova selettiva in ingresso, ma una graduatoria pe titoli e servizio.
Sulla tabella i sindacati ci informano
Anief ha chiesto che non ci sia un limite numerico agli anni di servizio valutabili, in modo che “chi ha più anni di servizio sia correttamente valorizzato”.
Per FLC CGIL “è utile valorizzare la posizione di chi quest’anno non accede ai corsi per mancanza di posti ai fini di favorire l’accesso nell’anno scolastico successivo.”
La CISL ha chiesto che “la graduatoria rimanga in vigore anche nei prossimi due cicli, in modo da consentire un ulteriore scorrimento a favore degli aspiranti che siano risultati in eccesso rispetto ai posti disponibili”.
30% dei posti riservato ai “docenti triennalisti”
Nei percorsi sarà prevista una quota di posti riservata a
- docenti che hanno svolto servizio presso le istituzioni scolastiche statali o paritarie per almeno 3 anni nei 5 precedenti, anche non continuativi (e anche in ordini di scuola diversi purché in possesso del titolo di studio richiesto), di cui almeno uno nella specifica classe di concorso;
- coloro che hanno sostenuto la prova concorsuale relativa alla procedura straordinaria bis;
- i titolari di contratti di docenza nell’ambito di percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni.
Il Ministero ha proposto una quota del 30%, i sindacalisti chiedono il 40 – 45%.
Se non si accede nel 2023/24?
Questo punto è da chiarire, come già evidenziato dai sindacati. Nel 2024/25 la graduatoria riprenderà a scorrimento dal primo degli esclusi del 2023/24 o si ricomincerà da capo?
Una buona notizia dovrebbe invece essere quella che il docente potrà presentare domanda di ammissione in più Atenei e poi scegliere in quale frequentare, o in quale viene ammesso.
Non sono noti i tempi per la gestione di questa procedura.
Novità classi di concorso accorpate
Nei decreti si chiarirà la validità del recente dm n. 255/2023, secondo il quale l’abilitazione conseguita per una delle classi di accorpamento varrà anche per l’altra.
Trasmessi i decreti, saranno pubblicati i bandi
Appena riceveranno i decreti, le Università potranno predisporre i bandi. I ritardi si accumulano, rimane da chiarire i tempi previsti per lo svolgimento dei percorsi (incluso tirocinio) e che tipo di riserva sarà prevista per l’accesso alla prima fascia (ai sindacati era stata indicata la data del 30 giugno come termine ultimo per conseguire il titolo per sciogliere la riserva dal 2024/25 ma non ci sono ancora indicazioni definitive.
Percorsi abilitanti 60 e 30 CFU, ecco i decreti di accreditamento
Le risposte ai vostri quesiti
Di percorsi abilitanti abbiamo parlato nel question time di oggi con la docente Caterina Bufanini
È possibile inviare un quesito all’indirizzo [email protected] (non è assicurata risposta individuale ma la trattazione di tematiche generali)