Percorso da 30 CFU per docenti già abilitati, Uni Bologna conferma: non sarà avviato nel 2023/24
Percorsi abilitanti da 30 CFU per docenti già in possesso di abilitazione per altro grado o classe di concorso o specializzazione sostegno: sono molto attesi soprattutto dai docenti cosiddetti “ingabbiati”, ossia docenti che già insegnano in altro grado (spesso la primaria) ma hanno il titolo per la secondaria (laurea con i CFU richiesti dalla normativa) e in questi anni per vari motivi non hanno potuto conseguire l’abilitazione.
I percorsi abilitanti sono istituiti ai sensi dell’art. 13 del DPCM 4 agosto 2023 e non rientrano nella soglia di sostenibilità individuata dal Ministero (rapporto tra docenti da abilitare /posti disponibili)
Non prevedono tirocinio e la didattica può essere erogata in modalità sincrona online, per cui le Università – anche se inizialmente non hanno organizzato le attività, concentrandosi sui corsi individuati dal Ministero con la nota dello scorso 6 novembre – possono ancora istituirli.
Nei decreti di accreditamento caricati in piattaforma lo scorso 7 febbraio 2024, con i quali si autorizzano le classi di concorso dei percorsi di abilitazione, il Ministero conferma
“È comunque autorizzato l’avvio dei percorsi di formazione di cui all’ art. 13 del D.P.C.M., secondo le modalità di erogazione di cui all’art. 2-ter, comma 4, secondo periodo, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59.”
Università di Bologna: non ci sono le condizioni per l’a.a. 2023/24
L’Università di Bologna, nel dare comunicazione dell’accreditamento dei percorsi, scrive altresì
“Per l’a.a. 2023/2024, l’Università di Bologna NON attiverà, per ragioni di sostenibilità, i Percorsi 30 CFU ai sensi dell’art. 13 del DPCM 4 agosto 2023 riservati a coloro che sono già in possesso di abilitazione su una classe di concorso o su un altro grado di istruzione, nonché coloro che sono in possesso della specializzazione sul sostegno.
Appena ci saranno le condizioni per poterlo fare, l’Università si attiverà per ampliare la propria offerta formativa in modo tale da includere tra i destinatari anche questa platea di interessati.”
I docenti interessati dovranno quindi fare riferimento ad altre strutture universitarie e vagliare l’offerta formativa per l’a.a. 2023/24
