Percorsi abilitanti 30 CFU, il Ministero dell’Università avvia approfondimenti su modalità di erogazione dei corsi
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha annunciato l’avvio di verifiche su alcuni atenei in merito all’attivazione di percorsi abilitanti da 30 CFU. La decisione arriva a seguito di diverse segnalazioni che hanno sollevato dubbi sulla corretta attivazione ed erogazione di questi percorsi formativi.
Il MUR, attraverso una nota, ha dichiarato di aver “avviato, già da diverse settimane e sulla base di segnalazioni, i dovuti approfondimenti sull’attivazione dei percorsi abilitanti da 30 CFU da parte di Atenei, chiedendo chiarimenti in merito alle modalità di erogazione dei percorsi e all’assolvimento del momento formativo”.
L’azione del Ministero mira a garantire la massima trasparenza e il rispetto delle normative vigenti nell’ambito dell’offerta formativa universitaria. Il comunicato sottolinea inoltre l’impegno costante del MUR nel contrastare le frodi nel sistema universitario, evidenziando come l’azione intrapresa sia parte di una più ampia strategia di controllo e prevenzione.
“Il MUR ha agito sempre in maniera tempestiva e determinata nel contrasto alle frodi in ambito universitario come testimoniano i numerosi esposti presentati alla varie Procure su Atenei poco trasparenti”, si legge nella nota.
Il botta e risposta tra Flc Cgil e Ministero dell’Istruzione e del Merito
Il Ministero dell’Università interviene dopo il botta e risposta a distanza tra la Flc Cgil e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Per il sindacato alcune università telematiche e associazioni formative sono coinvolte in un commercio di crediti formativi e titoli di studio, venduti senza il superamento di esami o percorsi di qualità. Ad esempio, vengono garantite certificazioni linguistiche o acquisizione all’estero di abilitazioni/specializzazioni alla modica cifra di 7.500 euro, bypassando selezioni in ingresso, tirocini, esami finali e senza nemmeno compilare le crocette di un questionario online.
Una delle pratiche più preoccupanti segnalate riguarda la pubblicità ingannevole di alcune università telematiche che promuovono percorsi abilitanti rapidi e di dubbia qualità, come i corsi da 30 CFU per l’insegnamento nella scuola secondaria completabili in soli 17 giorni.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha replicato con una nota, respingendo ogni responsabilità. Il ministro Giuseppe Valditara ha dichiarato che la vigilanza delle università statali, private e telematiche non è di competenza del Mim, ma del Ministero dell’Università. Inoltre definito “strumentale” la polemica della Flc Cgil, sottolineando che il sindacato dovrebbe denunciare i fatti alla Procura della Repubblica.