Perché aumentare le ore di educazione motoria nella Primaria?
I bambini vivono l’ora di educazione motoria come una festa, perché la palestra rappresenta uno spazio di libertà dove poter dare voce alla loro corporeità. Lo stare bene con se stessi è un diritto di ogni bambino, attraverso lo sviluppo di una cultura personale che valorizzi le esperienze motorie e sportive. Lo sport e il movimento prevengono il sovrappeso, l’ipocinesia, le cattive abitudini alimentari ed è compito della scuola prevenire ogni forma di disagio, fornendo occasioni di stili di vita corretti e salutari.
Come afferma l’agenda 2030 delle Nazioni Unite l’obiettivo 3 è quello riferito ai temi di salute e benessere. L’organizzazione mondiale alla sanità raccomanda almeno un’ora di attività fisica al giorno, ma da uno studio effettuato risulta che l’80% degli adolescenti non segue queste raccomandazioni. Occorre un’azione urgente per ridurre il rischio di “soggetti inattivi” che fanno sport virtuale di fronte a un tablet. Ogni bambino ha diritto ad esprimere la propria corporeità, perché la conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazione che sviluppano l’autostima e l’ampliamento progressivo della sua esperienza, arricchendola di svariati stimoli. Attraverso il gioco il bambino migliora progressivamente la conoscenza di sé, del proprio corpo, delle proprie capacità, delle reazioni emotive, arrivando man mano ad aprirsi verso una dimensione sociale .Nella competizione sportiva è necessario saper accettare la sconfitta con equilibrio e vivere la vittoria esprimendo rispetto verso l’avversario, accettando la diversità e manifestando senso di responsabilità. Quando gli alunni sperimentano il gusto della vittoria o la delusione di una sconfitta imparano a gestire il controllo delle proprie emozioni. Attraverso la dimensione motoria e sportiva, molti bambini riescono a comunicare i propri disagi di diversa natura che, solitamente, non riescono ad esprimere attraverso il linguaggio verbale: il corpo parla anche in silenzio e dobbiamo imparare ad ascoltarlo.
Come afferma in questi giorni il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, “la scuola va resa amica dello sport e lo sport amico della scuola.” È auspicabile che il suo pensiero verso l’aumento delle palestre e delle ore di educazione motoria nella Scuola Primaria vada attuato nel più breve tempo possibile.
È attraverso il gioco di gruppo che si promuove il valore del rispetto delle regole concordate e condivise e dei valori etici che sono alla base della convivenza civile. Partecipare alle attività motorie e sportive significa, quindi, condividere con gli altri esperienze di gruppo, promuovere l’inserimento di alunni con diversità e esaltare il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. Il gioco e lo sport rappresentano il più alto mediatore di relazioni. In ogni fase della vita dobbiamo assicurare la salute e il benessere a tutti (obiettivo sviluppo sostenibile 3). Un’attività sportiva sana, ricordano i medici di Sima (Società italiana di medicina ambientale), impone la ricerca di spazi puliti, siano essi all’aperto che al chiuso. Anche un’attività sportiva nel giardino della scuola (spazio aperto) può considerarsi sostenibile, perché l’attività viene svolta all’aperto senza l’utilizzo di mezzi e strumenti meccanici. L’attività motoria, se viene praticata in ambiente naturale, rappresenta un elemento fondamentale per un’azione educativa integrata, per la formazione dei futuri cittadini che siano rispettosi dei valori umani, civili e ambientali .
Noi insegnanti abbiamo il dovere di trasmettere e far vivere alle future generazioni i principi di una cultura sportiva portatrice di rispetto per sé e per l’avversario, di lealtà, di senso d’appartenenza, di negazione di qualunque forma di violenza.
I valori dello sport sono gli stessi della vita: se rispettiamo le regole del gioco siamo sempre capaci di saper vincere e saper perdere.