Per i docenti 3 volte obbligatoriamente vaccinati sarebbe inaccettabile la Dad. Lettera
Inviata da Giuliana Rubino – A pochi giorni dalla ripresa delle lezioni, come in una narrazione polifonica ,si alternano convulsamente le voci di politici, esperti del CTS, sindacalisti e dirigenti scolastici, cui si uniscono talvolta comitati di genitori, che si esprimono tutti sulle modalità di un rientro a scuola in sicurezza. Tuttavia il sottofondo insistente è dato dal ripetersi di alcune note inquietanti e ben conosciute: D A D.
Come accade sempre più spesso quando si trattano questioni riguardanti la scuola, tacciono le voci dei docenti, silenti e rassegnati, in qualche caso speranzosi in uno slittamento del rientro in classe e in un ritorno alla didattica a distanza che, probabilmente, rende loro più tranquilli.
Come docente, in questi primi mesi di lezioni più o meno regolari ,ho potuto constatare i danni che la DAD, nei due anni precedenti, ha potuto arrecare agli studenti, sia sul piano culturale che su quello psicologico, ma ho anche rilevato e condiviso la loro gioia di ritrovarsi tra i banchi ,il desiderio di rimanerci, anche a prezzo di indossare le mascherine per cinque ore al giorno e di uscire dall’aula solo per raggiungere velocemente i servizi più vicini. Se la scuola resta davvero una priorità, è auspicabile che il Governo persegua nell’intento di garantire la didattica in presenza(come negli altri paesi europei) ,con ogni sforzo e senza escludere l’obbligo vaccinale per gli studenti, evitando di lasciare spazio alle iniziative di Governatori regionali, in molti casi pronti a ricorrere a chiusure generalizzate degli istituti o ad inventare soluzioni “garantiste” come quelle della DAD “a scelta delle famiglie” ,con cui gli insegnanti si sono dovuti confrontare lo scorso anno.
Per i docenti tre volte obbligatoriamente vaccinati sarebbe a mio avviso inaccettabile ritrovarsi a lavorare a distanza o in modalità mista: piuttosto dovrebbero a quel punto, finalmente, farsi sentire ,ritrovare il senso dello sciopero ,bloccare ogni tipo di attività didattica ,pretendendo nuove aule, assunzioni e presidi sanitari nelle scuole.