Per gli esami di terza media solo media triennio e risultati Invalsi. Lettera
Inviata da Mario Bocola – Si sono da qualche settimana chiusi gli esami di terza media e, come ogni anno, i docenti hanno assistito ad un rituale ormai vuoto, stanco ed anacronistico con molte ombre e poche luci, un rituale che riflette un sistema scolastico che va ripensato a tutto tondo. L’esame conclusivo del primo ciclo è un oceano di carte, che va in totale controtendenza con la cosiddetta dematerializzazione della pubblica amministrazione.
L’invadenza dei genitori ha raggiunto livelli patologici e insostenibili, che col tempo stanno svilendo l’istituzione scolastica e la figura dei docenti, i quali rischiano sempre più di incorrere nel bornout, con ricadute inevitabili sulla tenuta e gestione quotidiana degli istituti scolastici.
Qualora un giudice acclarasse il danno biologico, chi sarebbe sanzionato, il Dirigente Scolastico per non aver vigilato e difeso il docente-lavoratore oppure il genitore aggressore di turno?
Gli esami di terza media sono un inutile spreco di risorse per quelle famiglie costrette a far seguire il proprio pargolo da un insegnante privato. Spesso il suddetto arriva all’esame rintronato, imbottito e caricato a molla, purtroppo la sua performance è quasi sempre deludente.
L’esame di terza media è una farsa statisticamente comprovata dai numeri. Perché il 99,99% è promosso. Quindi? Aboliamoli. Evacuiamo i pargoli con la media del triennio più il risultato invalsi, che, svolto on line, è l'unico veritiero. E vogliamo dire qualcosa sulla liturgia del bilancino?
Quando i docenti con lo scritto sono costretti a far quadrare i conti tra il voto di ammissione e le prove d’esame? Lì c’è la totale apoteosi del falso, del cerchiobottismo, neppure alla corte di Bisanzio si raggiungevano vette così raffinate e contorte di acrobazia docimologica.
Senza dire del messaggio che arriva al Paese reale. Sembra quasi che la scuola siffatta abbia l’unico scopo di creare “fiocchi di neve”, per rifarci all’ultimo articolo di Paola Mastrocola.
Ma il paese reale può sostenersi? Su chi potrà fare affidamento per il disbrigo dell’economia reale? Non è che stiamo minando il PIL di questa nazione? Sia ben chiaro! Non si chiede una scuola ad escludendum, che sia per pochi, che avvlisca, penalizzi o peggio ancora discrimini.
Assolutamente no! Forse invece è arrivato il tempo di guardare seriamente in faccia la realtà. Dandole il giusto riconoscimento e peso. La scuola non può essere un caravanserraglio di incongruenze. Con ricadute sui singoli e sul sistema paese. Abolendo questa farsa dell’esame di terza media, forse potremo iniziare un percorso più veritiero.