Per Giulia e tutte le donne vittime di violenza: domani alle 11 un minuto di silenzio nelle scuole. Il 22 presentazione piano “Educare alle relazioni”. NOTA

In memoria di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza, il Ministro Giuseppe Valditara invita l’intera comunità scolastica a osservare un minuto di silenzio alle ore 11.00 di martedì 21 novembre. Lo scrive in una nota il capo dipartimento Carmela Palumbo in un nota di questa mattina inviata ai dirigenti scolastici.
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La ricorrenza ricade quest’anno con l’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin, uccisa lo scorso sabato dall’ex fidanzato a pochi giorni dalla laurea in ingegneria.
Giulia, “una figlia, una sorella, un’amica, una studentessa impegnata. Un’altra donna vittima della cultura del dominio e della sopraffazione maschile” scrive il MIM.
In occasione del 25 novembre il Ministero invita le scuole a organizzare iniziative sulla tematica della lotta contro la violenza sulle donne, coinvolgendo attivamente studentesse e studenti in riflessioni e dibattiti, che possano sensibilizzarli e responsabilizzarli, anche attraverso eventuali approfondimenti sugli strumenti a disposizione delle donne vittime di violenza, sulla normativa e sulle politiche in essere.
Piano “Educare alle relazioni”
Il 22 novembre sarà presentato il piano “Educare alle relazioni”.
“La lotta contro la violenza sulle donne – scrive il Ministero – è diventata ormai una grave emergenza per il Paese e questo Ministero, su forte impulso del Ministro, intende dare il proprio contributo attraverso il piano “Educare alle relazioni”, che verrà presentato il 22 novembre, con l’obiettivo di
promuovere azioni concrete di prevenzione e di diffusione della cultura del rispetto, di educazione alle relazioni e alla parità fra uomo e donna“.
Giannelli (ANP): “Iniziativa positiva”
“Ritengo che l’iniziativa sia molto positiva e condivisibile. Certo, dobbiamo attendere di conoscerne i dettagli per formulare una valutazione compiuta. D’altronde, il compito primario della scuola è proprio quello di formare la persona, aiutandola a crescere con equilibrio, non solo quello di trasmettere delle conoscenze. Certo è da capire come farlo al meglio, come aiutare i docenti a lavorare bene, con cognizione di causa e con una formazione adeguata” commenta il presidente ANP, Antonello Giannelli.
Continua Giannelli: “La scuola si trova sempre più frequentemente a sopperire ai limiti di un numero crescente di famiglie che, in questa società sempre più complessa, non riescono a fornire un’educazione al passo coi tempi. In questa società, per poter convivere civilmente con gli altri, ciascuno di noi deve disporre di competenze affettive, deve rispettare le differenze e deve saper gestire le inevitabili frustrazioni personali”.
“La scuola, come sempre, è disponibile a fare la propria parte ma non può affrontare da sola problemi così ampi. Servono figure professionali ulteriori rispetto ai docenti. È necessario, infatti, coinvolgere alunni e studenti per aiutarli a riconoscere, in sé stessi e negli altri, i comportamenti a rischio. Serve uno sforzo congiunto di tutte le agenzie formative, delle forze politiche, del mondo della comunicazione per prevenire il ripetersi di drammi come quello di Giulia” conclude il presidente ANP.