Per circa 650mila insegnanti oggi è stato il giorno del primo collegio docenti. Tante le novità per il nuovo anno, ma i sindacati criticano: “Necessità di stabilità lavorativa e continuità didattica”
L’anno scolastico 2024-2025 è ufficialmente iniziato oggi, ma gli studenti dovranno attendere ancora qualche giorno per tornare in aula. Le prime classi a riaprire saranno quelle di Bolzano il 5 settembre, seguite da Trento il 9 settembre, e via via fino a metà mese, quando oltre 7 milioni di bambini e ragazzi torneranno a scuola.
Tuttavia, il nuovo anno scolastico si presenta con una serie di sfide e problematiche che coinvolgono docenti, personale ATA e dirigenti scolastici.
Il calendario
Il calendario scolastico prevede che le scuole riaprano in diverse date a seconda delle regioni. Dopo Bolzano e Trento, il 11 settembre sarà la volta di Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto. Il 12 settembre toccherà a Campania, Lombardia, Sardegna e Sicilia, mentre il 16 settembre tutte le altre regioni, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana, daranno il via al nuovo anno scolastico. Oggi, circa 650.000 insegnanti hanno partecipato al primo collegio dei docenti, segnando l’inizio ufficiale delle attività scolastiche.
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Le novità
Il 2024-2025 porta con sé diverse novità significative. Tra queste, il potenziamento del sostegno per gli alunni stranieri, che inizierà a settembre, e l’introduzione della nuova filiera formativa tecnologico-professionale basata sul modello “4+2”, coinvolgendo inizialmente 172 istituti secondari. Inoltre, è confermata la figura dei docenti tutor e orientatori, già attivi nelle scuole superiori. Quest’anno, gli studenti troveranno il divieto di utilizzo del cellulare in classe, dalla scuola dell’infanzia fino alle medie. È previsto anche un rinnovo del contratto per il personale docente, con incrementi di circa 160 euro. Le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica includeranno la promozione della cultura d’impresa e dell’educazione stradale. Infine, si attende l’approvazione definitiva della legge sul voto in condotta e le sospensioni in chiave anti-bullismo, insieme a corsi di formazione per i docenti di sostegno.
Le voci dei sindacati
Le problematiche legate all’inizio dell’anno scolastico sono state evidenziate dai sindacati. Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, ha messo in luce che “gli uffici scolastici territoriali stanno provvedendo alle operazioni di nomina, ma ci sono ancora molte assunzioni da completare”. La segretaria ha evidenziato che i posti vacanti ammontano a 64.146, creando un buco di 19.032 posti da coprire con supplenze. Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola, ha sottolineato che “la campanella suonerà con oltre 200.000 supplenti, di cui 106.000 sul sostegno”, evidenziando un danno per la continuità didattica. La situazione del personale ATA è altrettanto critica, con oltre 50.000 unità di precariato. D’Aprile ha anche criticato il sistema di reclutamento, chiedendo di trasformare l’organico di fatto in organico di diritto. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda insegnanti, ha lamentato la necessità di stabilità lavorativa e continuità didattica, mentre Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, ha criticato le risorse insufficienti previste per il settore e si è opposta all’autonomia differenziata, che rischia di compromettere l’unitarietà del sistema educativo. Infine Marcello Pacifico, presidente di Anief, evidenzia che la soluzione di specializzare 90mila docenti, senza la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto, “non permetterà di garantire la continuità didattica che le famiglie richiedono”.