Pensioni, sindacati a confronto con ministro del Lavoro. Pacifico (Cisal): “Nella scuola alto rischio di burnout. Riscatto laurea gratuito”

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È ripreso il confronto sulle pensioni tra Governo e parti sociali dopo quattro mesi di stop: oggi al ministero del Lavoro – alla presenza del ministro del Lavoro Marina Calderone e il sottosegretario Claudio Durigon – si è parlato di flessibilità in uscita, lavori gravosi e nuove misure per giovani e donne.

La delegazione Cisal ha presentato un documento, attraverso il quale ha chiesto misure specifiche per garantire la dignità degli assegni pensionistici in particolar modo per chi oggi è legato al sistema previdenziale “puro” contributivo.

“Dopo 41 anni di contributi – ha ricordato Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal e presidente nazionale Anief – bisogna garantire di andare in pensione con il massimo dei contributi che non possono essere inferiori all’80% dell’ultimo stipendio: secondo noi qualsiasi riforma pensionistica deve partire da questo assunto, oltre a incentivare l’anticipo pensionistico per tutte le professioni logoranti, come quelle che si svolgono a scuola, senza più penalizzazioni nell’assegno di quiescenza”.

“Nel pubblico impiego – è stato sottolineato durante l’incontro dalla delegazione Anief – quasi la metà del personale lavora nella scuola e il 70% è donna: nella scuola c’è un alto rischio di burnout e bisogna abbassare il gap tra discenti e docenti. È importante riconoscere il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria ed estendere il carattere gravoso del lavoro a tutto il personale”.

“Sulle pensioni complementari – ha ricordato la delegazione Cisal – bisogna procedere con agevolazioni fiscali e con investimenti appropriati per rivalutare anche quello che ad oggi è soltanto un contributo figurativo da parte dello Stato”.

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