Pensioni, precari con 40 anni rischiano 400 euro. Ai più giovani ancora peggio

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La generazione dei quarant’enni rischia una pensione che va dai 300 ai 400 euro. Ai più giovani anche peggio, parliamo di quanti hanno un lavoro precario.

L’allarme è stato lanciato dalla CGIL, che ha fatto i calcoli dei pensioenamenti con l’introduzione della Legge Fornero. Legge che lega l’età d’uscita all’aspettativa di vita e non permettono di staccare prima dei settant’anni al di sotto di un importo: gli odierni 687 euro.

Al centro dello studio le cosiddette “carriere discontinue”, tra cui anche gli impieghi precari.

Un esempio presente nello studio della CGIL

“Mettiamo due persone che lavorano nello stesso edificio. Lui è un dirigente di banca full time a 4 mila euro al mese con 20 anni di lavoro: potrà andare in pensione a 64 anni con 1.330 euro. Lei invece è una lavoratrice delle pulizie part time a sei ore al giorno, per 600 euro al mese. Nonostante possa contare su una contribuzione di 40 anni, quindi il doppio del ‘capo’, non potrà smettere prima dei 68 anni perché maturerebbe un importo troppo basso (360 euro, che secondo le regole del contributivo pieno non consentono l’uscita).”

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