Pensioni, Landini (Cgil) contro il governo: “A 70 anni nella Pubblica amministrazione è follia. Un’operazione per non pagarle a chi ha diritto”

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Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha espresso forte disapprovazione riguardo all’ipotesi di innalzare l’età pensionabile a 70 anni nella pubblica amministrazione, definendola una “follia” durante il summit sindacale Labour 7 di Cagliari.

Landini ha sottolineato che l’Italia è già il paese con l’età pensionabile più alta in Europa e che questa mossa rappresenterebbe un ulteriore aggravio della situazione. Il leader sindacale ha evidenziato come il vero problema del sistema pensionistico sia legato alla precarietà lavorativa, soprattutto tra i giovani, che rischiano di non maturare nemmeno il diritto alla pensione.

Landini ha aggiunto che un sistema pensionistico sostenibile richiede un aumento dell’occupazione, poiché sono i lavoratori attivi a finanziare le pensioni. Poi ha sottolineato la necessità di affrontare questioni cruciali come la precarietà, il lavoro nero e l’evasione contributiva.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, Landini ha argomentato che il settore necessita di un rinnovamento attraverso l’assunzione di giovani e l’introduzione di nuove tecnologie, piuttosto che semplicemente trattenere più a lungo i lavoratori esistenti.

Il segretario della CGIL ha concluso affermando che l’innalzamento dell’età pensionabile appare come un’operazione volta a ridurre i costi per la pubblica amministrazione, negando il diritto alla pensione a chi ne avrebbe titolo, senza affrontare le reali sfide del sistema previdenziale e del mercato del lavoro

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