Pensioni, in Sicilia brusco calo: quest’anno poco più di 2300 domande. Alle medie numeri dimezzati. Meno posti per la mobilità e le immissioni in ruolo

Senza Quota 100 il numero di pensionamenti fra maestri e professori della Sicilia si riduce notevolmente: il 35% in meno rispetto al 2021. Si tratta dell’analisi di Salvo Intravaia su La Repubblica.
Gli effetti di tale calo di pensionamenti nell’isola potrebbe avere ripercussioni per la mobilità, le cui domande sono già state inoltrate, in particolare per quei docenti che intendono dal Nord o dal Centro Italia tornare in Sicilia.
Ma anche le immissioni in ruolo potrebbero accusare il colpo, con la stabilizzazione dei precari che diverrebbe problematica, specie in alcune classi di concorso.
Per quanto concerne la mobilità in particolare, il netto calo dei pensionamento degli insegnanti per il 2022/2023 inciderà sia sui trasferimenti provinciali ma soprattutto sui trasferimenti interprovinciali, che seguono l’ aliquota del 25% dei posti dopo la fase provinciale dei trasferimenti.
La Repubblica spiega che le istanze di pensionamento, dovranno ancora passare il vaglio dell’Inps che verificherà il possesso dei requisiti.
I pensionamenti quasi si dimezzano per i docenti della scuola media, meno 41 per cento, e per i colleghi delle superiori: meno 40 per cento.
Per la scuola dell’infanzia e la primaria il calo è più contenuto: 13 per cento nel primo caso e 31 nel secondo.
Dunque in Sicilia la situazione per precari e fuori sede si fa dura con la strumento di Quota 100 che, seppur non ha mai registrato un vero e proprio boom, ha sicuramente aumentato in passato la possibilità di andare in pensione nella scuola.