Pensioni, governo verso la terza stretta: rivalutazione a fasce anche nel 2025? Le ultime notizie

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Si prospetta un nuovo anno di sacrifici per i pensionati. Il governo Meloni si prepara a confermare anche per il 2025 il meccanismo di rivalutazione delle pensioni all’inflazione a fasce, introdotto per far fronte alla crisi economica. Tagli più consistenti per gli assegni medio-alti, mentre solo quelli più bassi beneficeranno di una rivalutazione piena.

La decisione, che sarà al centro del primo tavolo tecnico sulle pensioni dopo la pausa estiva, conferma la linea di rigore dell’esecutivo, decisa a mantenere gli impegni presi con Bruxelles sul fronte dei conti pubblici.

Come segnala La Repubblica, senza un intervento del governo, dal primo gennaio 2025 si tornerebbe automaticamente al sistema di scaglioni più favorevoli ai pensionati, introdotto dal governo Prodi e poi ripristinato dall’esecutivo Draghi. Un’opzione che l’esecutivo Meloni sembra intenzionato a scongiurare, proseguendo sulla strada dei tagli per il terzo anno consecutivo.

L’incontro, previsto per oggi, vedrà il sottosegretario leghista Claudio Durigon confrontarsi con gli esperti di Inps e ministero dell’Economia. Oltre alla questione spinosa della rivalutazione, sul tavolo anche il tema della flessibilità in uscita, cavallo di battaglia della Lega.

Dopo il flop di Quota 103, che ha raccolto meno di 6 mila domande a fronte delle 17 mila stimate, il Carroccio preme per nuove misure che garantiscano un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Ma con la scure del bilancio e le pressioni europee, trovare un compromesso non sarà facile.

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